GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

GNGTS 2014 S essione 2.3 305 La “Carta degli elementi” della Condizione limite per l’emergenza (CLE): una metodologia speditiva di redazione per la regione Lombardia B.Badiani, C.Confortini, D.Trioni DICATAM, Università degli Studi di Brescia L’analisi della condizione limite per l’emergenza: alcune considerazioni preliminari. La gestione dell’emergenza post-sisma è un sistema complesso di operazioni che richiede, per essere svolta in modo adeguato, la verifica dell’efficienza di una serie di elementi del sistema urbano, indicati nel Piano di emergenza comunale (o intercomunale), efficienza che dipende, non solo dal loro grado di vulnerabilità, ma anche dal contesto morfologico ed urbanistico nel quale sono inseriti. L’analisi della condizione limite per l’emergenza (CLE) è uno strumento operativo che, con l’analisi della microzonazione sismica (MS), è stato introdotto a livello nazionale per la messa in sicurezza degli insediamenti umani a seguito degli eventi sismici del 2009 inAbruzzo . Ha come obiettivo l’individuazione del funzionamento dell’attuale sistema di gestione dell’emergenza, in modo da individuarne la “distanza” rispetto al livello da raggiungere indicato nel Piano di emergenza . Secondo gli indirizzi e gli obiettivi ministeriali entrambi tali strumenti debbono essere recepiti - si auspica nel più breve tempo possibile – a livello regionale ed integrati con gli strumenti di pianificazione di livello locale. Allo stato attuale, dopo quattro anni dai primi finanziamenti per la microzonazione sismica e dopo due da quelli per la costruzione delle analisi della CLE, è possibile tracciare una prima verifica dell’applicazione a livello locale di tali strumenti. Per quanto riguarda la microzonazione sismica, per l’annualità 2010 l’adesione è stata totale, 432 comuni che nell’annualità 2011 sono saliti a 501 . Di questi comuni, 396 avevano avviato anche un’analisi della CLE . Considerando anche l’ultima annualità finanziata, i comuni sono saliti a 444, ai quali vanno aggiunti circa una ventina che hanno avviato le analisi grazie ad altri finanziamenti . Al Dipartimento della protezione civile, a maggio 2014, sono pervenute solo 75 analisi di CLE, di cui 34 validate . Anche se i dati riportati sono solo indicativi emerge che, ad oggi, meno dell’8% dei comuni ha completato la procedura. Inoltre, non si hanno dati rispetto alla valutazione del sistema di gestione dell’emergenza locale rispetto alle analisi della CLE validate ed alla programmazione degli eventuali interventi di adeguamento. Non si conoscono, infine, né le modalità, né l’avanzamento del processo di integrazione con la pianificazione in corso nelle diverse amministrazioni. Con l’OPCM 4007/2012, lo Stato ha regolamentato la seconda di sette annualità di finanziamenti previsti dal Piano nazionale di prevenzione del rischio sismico, ed ha introdotto l’analisi della condizione limite per l’emergenza (CLE) quale strumento per la verifica dei sistemi di gestione dell’emergenza post-sisma, previsti nei Piani di emer- genza locali, da condurre in concomitanza con gli studi per la microzonazione sismica (MS), finanziati con la prima annualità, regolamentata con l’OPCM 3907/2010. F.Bramerini, “Una strategia di prevenzione del rischio sismico per gli insediamenti”, in AA. VV., Strategie di mitigazione del rischio sismico e pianificazione , Dossier Urbanistica n. 130, maggio 2013, p.5-7. M. Dolce, “Politiche di prevenzione del rischio sismico a scala nazionale”, in AA. VV., Strategie di mitigazione del rischio sismico e pianificazione , Dossier Urbanistica n. 130, maggio 2013, p. 3. Castenetto (DPC - Ufficio Rischio sismico e vulcanico), “Art.11: stato di attuazione degli studi di MS e introdu- zione alle giornate di lavoro”, presentato nel “Workshop sulla microzonazione sismica”, Roma, 22-23 maggio 2013. Ibidem. Si tratta di 16 comuni dell’Emilia Romagna che hanno ricevuto un finanziamento specifico dopo l’evento sismico del 2012 (Ordinanza n.71 del 13 novembre 2012) e 4 comuni della regione Umbria che hanno utilizzato fondi struttu- rali. F. Bramerini, Dipartimento della protezione civile.

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