GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale
Da queste considerazioni e con l’obiettivo di facilitare la diffusione dell’analisi della CLE, nel presente lavoro viene verificata la possibilità di utilizzare un sistema GIS (Geographical Information System) e la cartografia topografica vettoriale in dotazione alle amministrazioni comunali per costruire in modo speditivo la Carta degli elementi della CLE e realizzare una base sulla quale impostare le indagini sugli elementi individuati come richiesto dal Dipartimento della protezione civile. Conducendo una simulazione su un caso studio, il comune di Brescia (Regione Lombardia), s’intende individuare in che modo sarebbe opportuno integrare la cartografia topografica attualmente adottata, e con quali contenuti, per facilitarne l’uso nella costruzione di una analisi della CLE. La metodologia per l’analisi della CLE secondo le prescrizioni del Dipartimento della Protezione Civile del Ministero. Il Dipartimento della Protezione Civile ha previsto la predisposizione di una procedura da seguire per l’analisi della CLE, secondo quanto indicato nell’OPCM 4007/2012, allo scopo di ottenere risultati quanto più possibile omogenei a livello nazionale, sia per quanto riguarda le indagini che la restituzione dei risultati . Il processo di analisi si articola in tre fasi: 1. la raccolta, attraverso una schedatura, di una serie di informazioni su manufatti (edifici e infrastrutture strategiche per la gestione dell’emergenza) con indagini dirette ed indirette; 2. l’impiego di SoftCLE, il software predisposto dal Dipartimento della protezione civile per l’informatizzazione delle informazioni raccolte nelle schedature e la loro organizzazione in un database (esportabile in formato ACCESS); 3. la costruzione della Carta degli elementi della CLE, redatta secondo standard grafici codificati. Schematicamente, le categorie di elementi da valutare per garantire una corretta e funzionale gestione dell’emergenza, sono: - edifici strategici; - aree di emergenza; - infrastrutture di accessibilità e connessione; - unità strutturali interferenti; - aggregati strutturali interferenti. La principale fonte dalla quale desumere gli elementi essenziali per l’analisi della CLE è il Piano di emergenza comunale o intercomunale. Per l’individuazione delle unità strutturali interferenti e degli aggregati strutturali interferenti, invece, è necessaria una verifica in sito con la quale valutare la condizione che definisce “l’interferenza” con le infrastrutture di connessione ed accessibilità, che mette in relazione l’altezza dell’edificio, la sua posizione rispetto all’infrastruttura e le caratteristiche dimensionali di quest’ultima. Solo dopo aver individuato tali elementi, si passa alla campagna di approfondimenti con la raccolta dati, la compilazione delle schede e l’implementazione sul software SoftCLE appositamente predisposto. Infine, con la redazione della Carta degli elementi per l’analisi della CLE si costruisce la sintesi dello stato attuale del sistema di gestione dell’emergenza di livello locale rispetto alla quale verificare le prestazioni del sistema indicato nel Piano di emergenza. L’uso della cartografia digitale e del GIS per l’analisi della CLE: un caso applicativo per il Comune di Brescia. Un modo per facilitare l’individuazione degli elementi essenziali per l’analisi della CLE può essere quello di sfruttare le potenzialità dei GIS e la cartografia topografica di base in formato vettoriale che già molte amministrazioni locali dispongono. Si può Art.18, comma 4, OPCM 4007/2012. La Commissione tecnica per la microzonazione sismica ha predisposto i seguenti documenti: “Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE). Standard di rappresentazione e archi- viazione informatica”, versione 1.0. Roma 2012 e successivi aggiornamenti e “Analisi della condizione limite per l’emergenza (CLE) dell’insediamento urbano. Istruzioni per la compilazione delle schede” versione 1.0 e 2.0”. 306 GNGTS 2014 S essione 2.3
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=