GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

332 GNGTS 2014 S essione 2.3 In tutti questi interventi, in gran parte ideati, programmati, gestiti e realizzati da personale INGV, il contributo informativo si è focalizzato sulla descrizione della sequenza in atto nel contesto delle caratteristiche della sismicità dell’area, della sua storia sismica e della sua pericolosità, sulle scelte immediate di comportamento e più in generale sul sostegno psicosociale e psicoeducativo, in particolare nei confronti delle famiglie, del personale scolastico e dei servizi di base. Questo tipo di attività è stata accolta con grande favore dalle comunità locali, e progressivamente è stato formalizzato in modo sempre più netto, d’intesa con il DPC e le diverse componenti del sistema di protezione civile (Regioni, Comuni, ecc.). Considerazioni metodologiche . L’impatto drammatico del terremoto del 2009 nella realtà aquilana (309 vittime, 70.000 sfollati, la dispersione della popolazione fra tendopoli e alberghi sulla costa adriatica) e le forti tensioni innescate in ambito locale dalle polemiche sulla presunta previsione hanno caratterizzato fortemente il lavoro informativo avviato in quella circostanza. Le motivazioni principali del lavoro iniziale erano legate alla volontà di dare continuità ad un lavoro educativo nelle scuole già in corso prima del terremoto e dal bisogno di sostenere un tentativo di ripresa di attività scolastica all’interno delle tendopoli, il tutto associato ad una esplicita funzione di sostegno psicosociale. Tale motivazione è divenuta ancor più palese quando, in occasione di un incontro con la funzione sanitaria con operatori della ASL aquilana (primi di giugno 2009), si è deciso di avviare il lavoro sistematico nelle tendopoli, combinando insieme competenze sismologiche e psicosociali (con il contributo anche di operatori di associazioni di psicologi). La presenza di forti tensioni nei confronti della “Protezione Civile” e della comunità scientifica ha suggerito in quella circostanza l’opportunità di verificare preliminarmente ad ogni incontro pubblico quali fossero i temi di maggior interesse per ogni singola situazione, calibrando quindi contenuti e modalità di ogni singolo incontro. Questo modo di procedere, interagendo con gli elementi del sistema di protezione civile già presenti sul territorio (associazioni di volontariato, psicologi attivi nei singoli campi, ecc.), è poi divenuto pratica corrente in tutti gli interventi successivi, in particolare nel corso dell’esperienza emiliana, quando con il passare del tempo sono divenute prevalenti le richieste di informazioni di carattere tecnico-ingegneristico oppure amministrativo, richiedendo pertanto la presenza di componenti ingegneristiche o degli amministratori locali. Posto che ogni singolo incontro ha avuto sempre un carattere suo proprio, gli incontri in contesto ‘delimitato’ (spazio mensa di tendopoli, sale pubbliche, ecc.) hanno sempre avuto un Fig. 2 – Incontro per i docenti e i genitori delle scuole d’infanzia e primaria di Semonte e Gubbio a gennaio 2014.

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