GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale
336 GNGTS 2014 S essione 2.3 dell’insediamento urbano per la gestione dell’emergenza sismica, anche in relazione al contesto territoriale (CNMS, 2014). La scelta della Regione Lazio di utilizzare L2 con il metodo degli Abachi regionali soltanto per scopi di pianificazione territoriale, urbanistica e di emergenza è operativa dal Giugno 2010. La Regione, per dare consistenza tecnico-amministrativa al Piano di emergenza, ha emanato con la DGR Lazio n. 363/14 le Linee Guida per i Piani di emergenza Comunale o Intercomunale al fine di offrire ai Comuni un supporto tecnico che li agevoli nel processo di redazione del Piano stesso. All’interno di queste Linee Guida sia la Microzonazione Sismica sia la Condizione Limite dell’emergenza risultano fondamentali per la redazione degli elaborati finali del Piano di Emergenza Comunale. Linee guida della regione Lazio per i piani di emergenza comunali. La pianificazione delle emergenze è un campo di attività piuttosto giovane e purtroppo ancora spesso carente nei contenuti, negli standard, nelle procedure e nelle esigenze. Anche dal punto di vista definitorio non esiste un’unica declinazione del concetto di Pianificazione di Emergenza così come non è univocamente e analiticamente determinato il contenuto degli strumenti formali che rappresentano il risultato del processo di pianificazione. La pianificazione dell’emergenza, inoltre, si relaziona alla pianificazione urbanistica e territoriale fornendole indicazioni in relazione alle condizioni di pericolosità e rischio agenti sul territorio, in tal modo garantendo da un lato l’integrazione dei criteri di sicurezza nelle scelte di pianificazione e, dall’altro, la disponibilità di risorse strutturali per la gestione delle emergenze che la stessa pianificazione territoriale deve identificare e programmare. Con questi assunti, il Piano, sia esso Comunale o Intercomunale, deve rispondere all’obiettivo di descrivere in maniera puntuale le condizioni di rischio locale, mediante la redazione di scenari costruiti sulla base dei Programmi Provinciali e Regionali di Previsione, che forniscono ai comuni le informazioni sulle pericolosità agenti sul territorio, e sulla base della conoscenza locale concernente i beni potenzialmente esposti a tali pericoli. La gestione dell’emergenza viene coordinata dalla Regione laddove l’evento, per energia rilasciata e impatto sul territorio e sulle attività antropiche, non si configura a livello nazionale. In caso contrario l’emergenza sarà gestita in coabitazione con il DPC. In entrambi i casi, il Comune colpito dal sisma dovrà attivarsi secondo le linee di indirizzo previste dal Piano. Il Piano è il documento che contiene le informazioni e le indicazioni mediante le quali tutti i soggetti chiamati a intervenire nella gestione dei potenziali eventi calamitosi agenti su un dato territorio possano operare con modalità efficaci ed efficienti. Con la DGR Lazio n. 363/2014 sono state emanate le Linee Guida per la pianificazione dell’emergenza Comunale e Intercomunale. Le Linee Guida, tenuto conto dell’evoluzione continua della materia in oggetto, anche in considerazione della presenza attiva dell’Italia all’interno del Meccanismo Europeo di Protezione Civile, saranno aggiornate almeno ogni dodici mesi al fine di permettere e garantire la loro funzionalità e applicazione. Le Linee Guida, anche in considerazione dell’attuale fase di attivazione dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, recentemente istituita con la legge Regionale n. 2/2014, nel primo anno di applicazione hanno un carattere sperimentale. alla conclusione di questo periodo sperimentale, dopo la definitiva configurazione delle linee guida elaborata dalla regione a seguito dei feedback dei risultati provenienti dalle amministrazioni locali si valuterà se dare seguito alle misure di carattere restrittivo che possono essere riassunte come segue: I Comuni che ancora non hanno predisposto il Piano hanno tempo otto mesi, dalla data di pubblicazione delle linee guida per redigerlo. I Comuni che hanno già approvato il Piano hanno tempo dodici mesi, sempre dalla data di pubblicazione, per aggiornarlo. Una volta approvato il Piano, il Comune dovrà prevederne l’aggiornamento almeno una volta all’anno e la revisione completa ogni cinque anni. In caso di mancata ottemperanza, sotto le forme
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