GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

GNGTS 2014 S essione 2.3 339 • l’analisi della CLE, una volta realizzata, deve essere recepita nel Piano, nelle forme e nelle modalità definite dalla Regione in coerenza con la propria normativa. Proprio per il carattere dell’analisi, la sua predisposizione a livello intercomunale (Unione o Consorzi di Comuni) è preferibile perché può evidenziare le criticità esistenti sotto le differenti forme tipologiche dell’emergenza, che spesso possono essere celate nell’analisi della singola realtà comunale. Le Linee Guida regionali sui Piani di Emergenza (DGR 363/14) obbligano la presenza fra i documenti fondamentali del Piano la Carta della CLE. Nella Carta dovranno essere riportati: • l’individuazione degli edifici e delle aree che garantiscono le funzioni strategiche per l’emergenza; • l’individuazione delle infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto territoriale, degli edifici e delle aree di cui al punto precedente e gli eventuali elementi critici; • l’individuazione degli aggregati strutturali e delle singole unità strutturali che possono interferire con le infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto territoriale; • tutte le industrie passibili di incidente rilevante se esistenti. Le Linee Guida Regionali (DGR 363/14) specificano che in assenza del Piano, potrà essere predisposto uno “studio preliminare per il Piano di Emergenza” che potrà supplire per un periodo massimo di sei mesi dalla sua deliberazione alla mancanza del Piano stesso. Superato tale periodo, in assenza del Piano, per il Comune viene sospesa la possibilità di accedere a finanziamenti finalizzati alla riduzione del rischio e alla messa in sicurezza del sistema di gestione dell’emergenza. Nello studio preliminare per il Piano, dovranno almeno essere individuati, in coerenza con gli strumenti di piano esistenti: • gli edifici strategici, se presenti, finalizzati al coordinamento dell’emergenza, al soccorso sanitario e all’intervento operativo; • le aree di emergenza. Conclusioni. Lo scopo del lavoro è stato quello di presentare le Linee Guida per la pianificazione di emergenza Comunale o Intercomunale approvate nel giugno del 2014 dalla Regione Lazio. L’emanazione di questo documento tecnico-amministrativo si orienta nella direzione di uno degli obiettivi della sezione del Convegno nel quale viene presentato il lavoro che indica “... la mitigazione degli effetti, attraverso il rafforzamento del sistema di protezione civile, i piani di emergenza, le esercitazioni e le campagne di divulgazione di una cultura di prevenzione ”, come aspetto importante a seguito degli eventi sismici occorsi in Italia nell’ultimo decennio. All’interno delle Linee Guida, che ovviamente abbracciano tematiche complesse e multidisciplinari, la MS e la CLE assumono un ruolo importante, obbligatorio e fondamentale, sia per gli aspetti concettuali sia per quelli cartografico-elaborativi. Gli studi di MS di Livello 1 e 2 sono propedeutici al Piano di Emergenza in quanto con la loro capacità di identificare le zone in cui l’amplificazione sismica sarà maggiore permettono di orientare la scelta di aree idonee per l’edificazione o l’utilizzo di edifici per il Comando e Controllo (Sedi COC o COM) e aree per il ricovero delle persone sfollate dopo un evento sismico. Gli elaborati di Livello 1 e/o 2 di MS sono fondamentali per la realizzazione delle Carte tematiche del Piano di Emergenza. La CLE, invece, entra a livello concettuale nel Piano di emergenza comunale, in quanto risulta essere una specie di prova del nove sulla effettiva funzionalità del Piano stesso e sul grado di resilienza del sistema Emergenziale a livello comunale o intercomunale. La Carta della CLE è un documento obbligatorio del Piano di Emergenza.

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