GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

344 GNGTS 2014 S essione 2.3 evitare modifiche delle caratteristiche di permeabilità del terreno attorno ai dreni alterando l’efficacia o la resa dell’intervento. Un ulteriore elemento di attenzione è il monitoraggio del sistema di drenaggio. Un indubbio vantaggio di tale tecnica è la limitata interferenza con l’attività produttiva o meglio sono annullate le interazioni all’interno degli edifici e vengono limitate alle pertinenze esterne, in particolar modo al perimetro; inoltre, gli effetti di mitigazione si estendono sull’intera area dell’edificio preservando quindi non solo il terreno di sottofondazione interessato dal regime tensionale indotto dai plinti ma anche quello al di sotto della pavimentazione industriale. Inoltre, l’intervento può essere progettato per estendere l’area di influenza fino ad includere più edifici e quindi a mitigare il rischio di liquefazione su aree suscettibili su cui insistono più siti industriali anche di differenti proprietà (approccio areale). Il dimensionamento del sistema di drenaggio può essere condotto partendo da valutazioni di drenaggio in campo libero in cui il parametro permeabilità ricopre un ruolo cruciale e quindi la sua determinazione da prove in situ. Si riassumono in Tab. 1 i costi parametrici dell’intervento, per le condizioni del presente caso tipologico, che dovranno essere computati dettagliatamente caso per caso in base alle condizioni di ogni intervento specifico. I costi parametrici indicati, per questa tecnologia come per le altre, non comprendono monitoraggi, prove, collaudi che dovranno essere determinati per ciascun caso. La tecnica del drenaggio sub-orizzontale con pozzi drenanti è senza dubbio accattivante in termini di basso impatto sulle attività produttive e, in termini di paragone con le tecniche di seguito trattate, di generale economicità dell’intervento, ma non può essere definita come tecnica di eliminazione del rischio di liquefazione bensì di riduzione. Compactiongrouting A . LaFig. 2mostra l’interventodimitigazionedel rischiodi liquefazione mediante compaction grouting esteso solo su una porzione dell’edificio industriale. La tecnologia d’intervento consiste nell’addensamento (e contestuale conseguente rinforzo) dei terreni granulari mediante spiazzamento degli stessi con formazione di bulbi sovrapposti di malta molto densa pompata a pressioni e volumi controllati. Solitamente la pressione di pompaggio varia da 5 a 10 atm e comunque è funzione della profondità dello strato da trattare e del grado di addensamento. Il compaction grouting viene tarato in modo da indurre un valore di Fs maggiore dell’unità, ovvero può essere tarato per garantire un fattore di sicurezza nei confronti del fenomeno di liquefazione pari alle attese e alle necessità progettuali. Sono generalmente utilizzate attrezzature da piccola perforazione, leggere e di dimensioni contenute, per cui si tratta di una metodologia di intervento idonea per essere utilizzata all’interno di strutture esistenti, così come all’esterno delle stesse ed in campo aperto. La tecnologia, nel caso di interventi effettuati su edifici esistenti e non in campo aperto, si presta bene in caso di sabbie liquefacibili poste a profondità almeno pari a circa 5 m; si considera infatti tale spessore di ricoprimento necessario (in ogni caso da valutare anche mediante indagini specifiche in sito pre-intervento se ritenuto opportuno in fase di analisi progettuale) al fine di evitare rischi legati a possibili fenomeni di sollevamento del piano campagna o, peggio, del sedime di edifici esistenti o del pavimento industriale. Tab. 1 - Costi parametrici dell’intervento.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=