GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale
346 GNGTS 2014 S essione 2.3 In questo lavoro vengono ipotizzati due possibili approcci: il tipo A, descritto nel presente paragrafo, ed il tipo B descritto nel successivo. La tipologia A ha lo scopo di ottenere un consolidamento del terreno nei confronti del fenomeno della liquefazione circoscritto alle zone che potenzialmente possono avere influenza in termini di stabilità e movimenti dei plinti di fondazione delle strutture portanti dell’edificio. Non vengono trattate aree (nel caso in specie di edifici prefabbricati a grandi luci consentendo il risparmio di aree consistenti) non direttamente interessate dagli impianti fondali dell’edificio, consentendo considerevoli ottimizzazioni in termini di costi generali d’intervento, ma dando luogo, con probabilità, a comportamenti disomogenei del sedime complessivo del fabbricato. Per l’intervento di tipo A, si assume di realizzare una serie di trattamenti, in una sequenza planimetrica tale da individuare una maglia quadrata di circa 2 m di lato, andando a consolidare tre fasce di terreno di circa 12m x 112m, in corrispondenza dei pilastri dell’edificio. La massima profondità di ogni perforazione sarà di circa 12.5 m da p.c., la lunghezza del trattamento di 8 m, il diametro medio reso nella fascia consolidata di ≈ 600 mm. Il numero complessivo di colonne di consolidamento risulta pari a n° 1008, cui corrisponderà un’area trattata di circa 4032 m². Aspetti positivi del compaction grouting sono il controllo del risultato, la possibilità di intervenire anche a ridosso dei plinti di fondazione, la possibilità di definire l’area di intervento in modo certo. Nel caso di aree specifiche sottoposte al trattamento e altre no (tipo A), occorre al contempo valutare gli eventuali effetti che le zone non interessate dall’intervento possono avere sulle parti trattate nel caso si manifestasse il fenomeno di liquefazione. Si riassumono in Tab. 2 i costi parametrici dell’intervento, per le condizioni del presente caso tipologico. Compactiongrouting B. LaFig. 3mostra l’interventodimitigazionedel rischiodi liquefazione mediante compaction grouting esteso su tutta la superficie dell’edificio industriale. Tale tecnologia è analoga alla precedente ma estesa all’intera superficie dell’edificio industriale (quindi meglio applicabile in caso di nuove costruzioni e demolizioni/ricostruzioni). L’obiettivo è quindi estendere l’eliminazione del rischio anche all’area industriale non necessariamente collegata alle strutture principali, ovvero alla perdita di vite umane, ma che può avere comunque un ruolo importante, in caso di liquefazione, per ricadute economiche e/o ambientali. L’intervento consiste nella realizzazione di una serie di trattamenti, in una sequenza planimetrica tale da individuare una maglia quadrata di circa 2 m di lato, tali da consolidare l’intera impronta dell’edificio più una fascia di circa 6 m rispetto l’asse dei pilastri di bordo per garantire il raggiungimento di un adeguato livello di sicurezza del volume di terreno significativo rispetto alla geometria dei plinti ed al carico ad essi applicato. La massima profondità di ogni perforazione è di circa 12.5 m da p.c., la lunghezza del trattamento di 8 m, il diametro medio reso nella fascia consolidata di ≈ 600 mm . Il numero complessivo di colonne di consolidamento previste è pari a n° 1456, cui corrisponderà un’area trattata di circa 5824 m². Si riassumono in Tab. 3 i costi parametrici dell’intervento. Tab. 2 - Costi parametrici dell’intervento.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=