GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale
sono soggetti ad amplificazioni più marcate del moto sismico. La profondità del substrato geologico individuata mediante le analisi realizzate, passa da superficiale a sub/superficiale per i primi ad una profondità media stimata di 10-15 m per i secondi, anche sulla base delle coperture detritiche sovrastanti. Al comportamento del substrato geologico vanno esclusi tutti i fenomeni franosi che sono caratterizzati da comportamenti ben differenti e che richiedono il più alto livello di approfondimento di microzonazione sismica, in quanto possono essere soggetti non solo a fenomeni di amplificazione. Il II livello di microzonazione è stato realizzato sulle aree urbanizzate, aree suscettibili di trasformazione urbanistica e i tratti delle principali reti infrastrutturali; a tal proposito sono state individuate delle finestre di dettaglio nelle quali si è provveduto a realizzare le indagini. Lo studio evidenzia che i fattori amplificativi del moto sismico delle formazioni geologiche appartenenti alla successione Epiligure sono piuttosto contenuti (nulli o bassi) mentre quelli delle litologie appartenenti al dominio Ligure ricadono in un range di parametri ben più ampi e con valori decisamente più elevati a causa sia della natura intrinseca del materiale sia della presenza di estese coperture detritiche. Fanno eccezione a tutto ciò una porzione dell’abitato di Pavullo e dell’abitato di Sant’Antonio, caratterizzati dalla presenza di sedimenti fluvio-lacustri superficiali che nascondono la presenza di morfologie sepolte nel sottosuolo; a causa di ciò le indagini svolte mettono in evidenza amplificazioni del moto sismico piuttosto accentuate, e pertanto, ai fini di una migliore comprensione del fenomeno, è stato deciso di rimandare tali aree ad approfondimenti di III livello di microzonazione sismica. Analogamente allo studio di III livello di cui sopra ricadono anche tutti i fenomeni franosi che sono stati rilevati e mappati. Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza e piani di protezione civile. La Condizione Limite per l’Emergenza (CLE) ha portato ad una sintesi delle funzioni necessarie al sistema di gestione dell’emergenza a seguito di un sisma, affinché gli insediamenti urbani di Pavullo nel Frignano e di Lama Mocogno possano conservare l’operatività della maggior parte delle funzioni strategiche, la loro accessibilità e la loro connessione con il contesto territoriale. I due comuni si differenziano per diversa ampiezza demografica, distribuzione territoriale degli insediamenti e quindi della popolazione, nonché diverse caratteristiche socio economiche, queste diversità hanno portato ad affrontare un ampio ventaglio di problematiche da valutare in relazione alla vastità territoriale e collocazione in ambito montano. Si pensi ad es. che il Comune di Pavullo n/F ha popolazione pari a quasi 18.000 abitanti e superficie territoriale pari a 144 km 2 mentre il Comune di Lama Mocogno ha una popolazione di soli 2.900 circa abitanti ed una superficie pari a 40 km 2 . E’ evidente quindi che il centro abitato di Pavullo presenta infrastrutture e funzioni a servizio dell’intero ambito del Frignano, tra cui ospedale ed aeroporto. Fondamentale è quindi l’analisi del rapporto delle funzioni strategiche, che devono conservare la propria operatività, rispetto al sistema territoriale (connessione) e rispetto al contesto esterno (accessibilità), in relazione a ciò è risultata fondamentale l’analisi critica dei seguenti elementi: la distribuzione delle funzioni strategiche dell’intero territorio comunale, il rapporto con le diverse parti edificate, in particolare rispetto ai centri storici in quanto essi rappresentano i contesti edificati di maggiore vulnerabilità e nel contempo sono spesso le sedi delle principali funzioni pubbliche. La CLE ha rappresentato un utile strumento di verifica delle aree di emergenza individuate all’interno dei piani di protezione civile dei due comuni. Il sistema di gestione dell’emergenza è stato quindi analizzato alla luce del comportamento degli elementi fisici, in particolare gli edifici strategici e accessibilità, dei comuni emiliani colpiti dal sisma, questo ha portato ad una ridefinizione delle aree individuate all’interno del sistema degli edifici stesso, andando ad identificare prevalentemente come ES (edifici strategici) i fabbricati di recente costruzione, destinati ad ospitare le funzioni pubbliche, realizzati dopo l’entrata in vigore della normativa sismica. La distribuzione e allocazione delle aree di attesa e ricovero hanno tenuto in debito conto la caratterizzazione territoriale dei due comuni costituita 362 GNGTS 2014 S essione 2.3
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=