GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale
Comune italiano situato nell’area del Pollino. Quest’ultimo Comune è classificato nella zona 2 della mappa di pericolosità sismica predisposta dal Dipartimento di Protezione Civile (www. protezionecivile.gov.it) . In tal modo vengono evidenziate le conoscenze effettivamente possedute relative ai comportamenti da adottare in caso di evento sismico, le reazioni durante e post-terremoto e le percezioni del rischio sismico legate all’età, all’esperienza, alle zone di provenienza, le analogie e le differenze di percezione dei terremoti in aree diverse. I dati raccolti saranno utili a progettare ed a realizzare nuovi strumenti informativi attraverso cui gli studenti diventano i veri “volontari dell’informazione geografica” rispetto ai rischi naturali come il terremoto, contribuendo a potenziare la resilienza del territorio. Le istituzioni locali potranno così prendere visione delle informazioni relative alle percezioni dei fenomeni sismici da parte degli individui e farne tesoro ai fini di un’efficiente pianificazione ambientale e prevenzione. La percezione, presente in tutte le attività umane, è stata studiata per lungo tempo dagli psicologi. La conoscenza del mondo dipende dai sensi e dagli stimoli che influenzano questi sensi. Ma nella maggior parte di questi lavori, l’ambiente non umano è trascurato, mentre il geografo desidera conoscere i rapporti uomo-ambiente, vedere come la cultura e l’esperienza influenzano la percezione e chiarire i processi di creazione dell’immagine urbana. Per integrare le ricerche degli psicologi in un contesto geografico, Kirk (1963) propose di dividere l’analisi dell’ambiente in due branche: l’ambiente oggettivo e l’ambiente del comportamento. Il primo tema tratta del mondo fisico modificato dagli insediamenti umani, mentre il secondo tema tratta dei fatti psico-fisici. L’interpretazione della realtà si schematizza sotto la forma delle relazioni evidenziate nello schema. È necessario in un primo tempo studiare le relazioni ambiente- immagini e individui-immagini, prima di trattare dei legami tra immagine e comportamento. Bordessa identifica quattro direzioni di ricerca che corrispondono allo schema precedente: percezione dell’ambiente; attitudini e risposte all’ambiente; preferenze spaziali; percezione e comportamento (Bailly, 1975). All’interno degli studi di geografia della percezione un posto rilevante è occupato dall’analisi del comportamento umano di fronte a catastrofi. Per alcuni studiosi essi occupano addirittura un posto a parte, con criteri di analisi propri e uno specifico ambito di ricerca. La diversità è sottolineata dal fatto che in questo caso l’interdisciplinarità si realizza tra studiosi di scienze fisiche e di scienze sociali e non solo fra i ricercatori di scienze sociali, come è solito (Bianchi, 1987). Usualmente gli studi sulla percezione delle catastrofi (hazard perception) vengono suddivisi fra due principali filoni: studi sul natural hazard , cioè sul fenomeno naturale catastrofico e studi sul man-made hazard , cioè sul fenomeno catastrofico indotto dall’uomo (Geipel, 1980). Non sempre è facile distinguere gli uni dagli altri. Ad esempio, l’avanzare della siccità, fenomeno catastrofico considerato naturale, può essere causato da un erroneo modo di sfruttare il terreno da parte dell’uomo, oppure dalla deviazione volontaria di un corso d’acqua e così via. Attualmente non si tende più a studiare separatamente i vari eventi catastrofici, in specie per quel che riguarda la divisione tra natural e man-made hazard . Occorre innanzitutto ricordare come la risposta di fronte ad avvenimenti calamitosi è così influenzata da fattori personali e culturali e che lo stesso avvenimento può provocare reazioni assai diverse (Bianchi, 1987). Si tratta, in definitiva, di arrivare a comprendere in che misura il pericolo può essere percepito per ipotizzarne il successivo comportamento, al fine di pianificare efficaci piani di prevenzione, fuga o intervento (Lando, 2006). Risultati. Alla prima domanda, “Ti è capitato di vivere l’esperienza del terremoto?”, l’81% degli studenti calabresi ha risposto di sì e il 18% ha risposto di no, mentre il 73,5% degli studenti dell’isola di Malta hanno risposto di no e il 26,4% di sì (Fig. 1). Alla seconda domanda, “Se sì, dove ti è capitato di vivere quest’esperienza” il 63% degli studenti calabresi ha risposto “a casa”, l’11% a scuola e l’1% fuori, all’aperto, mentre i pochi maltesi che hanno vissuto l’esperienza hanno risposto: 14,7% a casa, 5,8% a scuola, 5,8% fuori, all’aperto, 8,8% in altri edifici e il 59,4% non ha risposto alla domanda. Le reazioni più diffuse sono state, per gli studenti GNGTS 2014 S essione 2.3 367
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=