GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

3. Mediante la disaggregazione (Bazzurro e Cornell, 1999) si ottengono le coppie di magnitudo e distanza che con maggiore probabilità generano lo scenario sismico voluto. Con un’analisi della sismicità storica si scelgono dei terremoti di scenario (Tab. 2) e si calcola lo spettro deterministico DSHA, utilizzando due diverse relazioni di attenuazione relative ai dati italiani: SP96 (Sabetta e Pugliese, 1996) e ITA10 (Bindi et al. , 2011). Tab. 2 - Terremoti di scenario. Sito Regione Terr. Scenario Magnitudo Mw Distanza R (km) A Piemonte Alpi Marittime 1644 5,85 22 B Toscana Monterchi 1352 6,00 15,7 C Abruzzo Aquilano 1703 6,70 15 D Calabria Calabria 1638 7,00 22 Nel confronto tra spettri probabilistici e deterministici l’incertezza nella predizione dei valori di intensità sismica locale può essere molto rilevante. In letteratura non è presente alcuna indicazione (Krinitzsky, 2002; Sabetta et al. , 2005; Bommer e Abrahamson, 2006) sulla ε da utilizzare. Per confrontare i diversi spettri i valori di ε sono stati scelti nell’intervallo 1,2-1,5. Gli spettri sono stati calcolati considerando il suolo rigido per tutti i siti. 4. Laselezionedegliaccelerogrammièstataeseguitautilizzandoduemetodi(accelerogrammi scalati o modificati con wavelets ) per capire se e come la metodologia di selezione e generazione può influenzare la risposta delle strutture. 5. Si calcola la risposta sismica di una concio di diga a gravità in calcestruzzo di altezza pari a 87 m utilizzando un modello semplificato consistente in un oscillatore equivalente (Nuti e Basili, 2010). La non linearità della risposta associata allo scorrimento viene considerata introducendo alla base dell’oscillatore una slitta in grado di riprodurre un legame attritivo alla Coulomb. In questa fase sono state effettuate in totale 116 analisi. 6. Infine sono state eseguite delle analisi accurate con un codice FEM su due dighe di differente tipologia, una a gravità alta 87 m ed una ad arco-gravità alta 100 m, tenendo conto dell’interazione fluido-fondazione-struttura e del comportamento non lineare (fessurazione ed apertura dei giunti verticali), per determinare quale delle due strutture fosse la più vulnerabile, utilizzando la stessa azione sismica. Scelta dell’input sismico. La Fig. 1 mostra gli spettri di risposta calcolati per mezzo della procedura descritta sopra. Per ciascun sito in figura sono riportati i seguenti spettri: - spettro n. 1: spettro delle Norme Tecniche per le Costruzioni con TR=1950 anni; - spettro n. 2: spettro Probabilistico calcolato con il software CRISIS 2007 (SP96 GMPE); - spettri n. 3-4: spettri deterministici calcolati utilizzando le coppie di magnitudo e distanza del terremoto di scenario (Tab. 2), calcolati rispettivamente con le equazioni predittive ITA10 e SP96. Nel caso dei siti C e D vengono riportati anche gli spettri di risposta dei segnali registrati in stazioni prossime ai siti considerati. Mentre gli spettri di risposta probabilistici sono leggermente inferiori allo spettro delle NTC per tutti i siti, ci sono differenze invece con gli spettri di risposta deterministici: i valori sono stati maggiori di quelli definiti dalle Norme per il sito D e minori per il sito A. I risultati sono coerenti con l’attività sismica della zona. Definito lo spettro, si passa alla fase di selezione e modifica dei segnali, fase che può influenzare i risultati finali. A tal proposito, per ogni sito sono stati utilizzati due metodi per generare accelerogrammi. �� ����� ��� �� � �������������� � ����� �������� ��� ����� ���������� Il primo set di 7 accelerogrammi è stato ottenuto con Rexel (Iervolino et al. , 2009). ��� ������� ��� ���� ����� ���������� ��� ����������� �������� Nel secondo set sono stati modificati con Seismomatch (Hancock et al. , 2006) gli stessi segnali, non scalati. In entrambi i casi è stato utilizzato come spettro target quello fornito dalle NTC per un TR=1950 anni. Negli studi successivi si intende valutare le differenze che si 382 GNGTS 2014 S essione 2.3

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