GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

GNGTS 2014 S essione 2.3 421 con il periodo fondamentale di vibrazione delle strutture di macrotipologie di fabbricati; ciò rappresenta un elemento di raffronto per agire di conseguenza nella progettazione urbanistico- edilizia. Con riferimento alla matrice sopra esposta ed in particolare alla carta delle frequenze naturali principali f 0 , al fine di contenere gli effetti del sisma, gli strumenti operativi ed attuativi o comunque denominati, nelle scelte progettuali devono prevedere che gli interventi edificatori, per evitare effetti di doppia risonanza, determinino l’interferenza minore tra fattori di amplificazione e periodo di vibrazione principale delle opere. E’ comunque raccomandata la verifica locale della frequenza fondamentale dei terreni, ad esempio con misure di sismica passiva a stazione singola. Queste ultime, per valutare il periodo di vibrazione principale dei manufatti, è inoltre consigliabile siano effettuate anche sui fabbricati esistenti o dopo la loro costruzione/ristrutturazione, a verifica delle analisi di progetto. Chiudono la struttura dell’articolato normativo le “Disposizioni per la riduzione del rischio sismico: Condizione Limite per l’Emergenza” dove, al fine di salvaguardare l’accessibilità alle funzioni strategiche nel contesto urbano e territoriale in caso di emergenza sismica, gli interventi edilizi sui fabbricati esistenti e gli interventi di nuova costruzione non devono essere tali da rendere/realizzare fabbricati interferenti su Edifici Strategici, sulle Aree di Emergenza e sulla viabilità di connessione o di accesso, mentre sui fabbricati già individuati come interferenti non è ammessa la sopraelevazione e gli interventi devono tendere, di minima, alla riduzione della condizione di interferenza. Strumenti di coordinamento e partecipazione interistituzionale . Nel passato quinquennio e avendo quale costante riferimento tecnico la Regione, l’azione della Provincia si è quindi rivolta a supportare i Comuni, sempre più deboli in termini economici, di personale e di tecnologie dedicate. Le sinergie create con i Comuni in termini di personale, strumenti e know- how, hanno ottenuto indiscusso favore e condivisione ed hanno soprattutto colto l’obiettivo, consentendo una riduzione di costi ed un significativo passo avanti in materia di sicurezza del territorio, confezionando prodotti che altrimenti avrebbero trovato difficoltà ad essere realizzati. Va comunque detto che questi anni l’interesse da parte dei Comuni rispetto al valore degli studi di MS è stato relativamente contenuto e la loro redazione è stata più incentivata dalla prospettiva di un contributo economico piuttosto che da una convinta attenzione alla sostenibilità delle trasformazioni territoriali. Ancor oggi, a seguito del sisma 2012 (evento distruttivo che oggettivamente non è mai stato nei “pensieri” della popolazione) e nonostante le forme di promozione e incentivazione, compresi gli esempi virtuosi sotto descritti, alcuni Comuni non si sono ancora attivati. Lo sviluppo degli studi di MS (2008-2014) e l’analisi CLE sono state promosse a livello locale e favorite con la stipula di collaborazioni istituzionali su base assolutamente volontaria, che hanno visto la Provincia anche capofila nella richiesta di accesso ai finanziamenti statali (OPCM n.3907/2010, OPCM n.4007/2012, OCDPC n.52/2013), nella redazione dei prodotti richiesti nelle specifiche tecniche delle ordinanze ministeriali, nella definizione di elaborati utili alla pianificazione urbanistica e, soprattutto, nella promozione finale di accordi di programma con Comuni (art.34 del T.U.EE.LL . e art.40 LR 20/2000) in variante alla strumentazione urbanistica vigente, per assumere in tempi certi ed ergonomici nei rispettivi strumenti di pianificazione, gli esiti normativi e cartografici delle MS e delle CLE realizzate (es. integrazione di Piani Strutturali dei Comuni di Pavullo n/F e di Lama Mocogno con Decreto 8 agosto 2014 n.29 del Presidente della Provincia). Il quadro oggi raggiunto in termini di realizzazione di studi di MS è sicuramente soddisfacente (Fig. 1). Per la quasi totalità dei Comuni sono in corso o disponibili studi di MS relativi alle parti urbane e urbanizzabili e solo 5 su 47 non si sono mai attivati per accedere a contributi e neppure dispongono di studi precedenti ai sensi della DAL 112/2007. Trattasi di comuni montani di superficie estesa, ma ridottissima classe demografica (2% della popolazione) tra cui uno anche in classe sismica II (Pievepelago). Rispetto a queste situazioni di debolezza cronica

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=