GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

GNGTS 2014 S essione 2.3 429 viabilità di pianura hanno dato prova di buona risposta all’evento sismico del maggio 2012, va considerato che le variabili dei manufatti quali epoca, caratteriste costruttive e strutture geologiche di riferimento, sono differenti e tali aspetti rilevano grandemente. In un contesto di accessibilità di “rete” funzionale ed efficiente per la gestione di un’emergenza sismica, anche tali elementi andrebbero sicuramente valutati. Si rende quindi necessario, in prospettiva, meglio integrare le informazioni inerenti le infrastrutture di accessibilità in un ottica di larga scala per farle diventare davvero funzionali al “sistema CLE”. In un’ottica che necessariamente deve assumere i connotati funzionali d’area vasta, è fondamentale individuare le caratteristiche di accessibilità caratterizzandole come particolarmente strategiche ed utili in ambito provinciale e non solo per quello comunale. Successivamente si è provveduto, oltre ad integrare le informazioni relative ad infrastrutture particolarmente importanti per le funzioni strategiche, a considerare la loro accessibilità e la connessione sia con il contesto territoriale sia con l’ambito provinciale/regionale/nazionale come ad esempio le reti autostradali e le ferroviarie. La seconda condizione di oggettiva criticità riguarda il patrimonio edilizio esistente, la sua epoca e distribuzione territoriale. Rispetto alle funzioni strategiche, l’individuazione nell’ambito tra un più ridotto patrimonio pubblico di edifici/aree funzionali alla gestione dell’emergenza, aventi adeguate caratteristiche di resistenza strutturale in caso di evento sismico severo, rende la scelta sicuramente più ardua, quantomeno rispetto all’ampia esperienza fatta nei territori di pianura. Inoltre, spesso, tali funzioni strategiche che fanno riferimento a singole unità strutturali, sono allocate in aggregati strutturali complessi. Questi aspetti di criticità sono solo in parte attenuati (ma non sempre) dalla limitata classe demografica di molti comuni montani, mentre la dispersione territoriale degli insediamenti, nonché il loro sistematico attestarsi sulle principali viabilità di penetrazione territoriale, in particolar modo di quelli meno recenti, costituisce un serio problema rispetto alla interferenza sulla viabilità di accesso, prima ancora che di connessione. La condizione critica soggettiva è invece data dalla esilità delle strutture pubbliche presenti nel territorio appenninico e dalla necessità quindi di un più attento e articolato “affiancamento” esterno in queste attività, ossia da parte di enti d’aera vasta con maggior esperienza e risorse umane e strumentali sperimentate. Ad oggi la “copertura” delle analisi CLE comunali sul territorio provinciale, è incompleta: ne mancano ancora 14 su 47, così come mancano ancora alcuni studi di MS per completare il territorio provinciale. Si renderebbe in prospettiva necessario ancora una volta uno sforzo di coordinamento e di supporto ai comuni per raggiungere questi obiettivi. In questo momento tuttavia di transizione sono sempre più marcate le difficoltà degli Enti locali depauperati progressivamente di risorse finanziarie e soprattutto umane, la possibilità reali e le prospettive sono sempre più incerte. Quest’ultima considerazione riconduce il discorso verso la valutazione di come, in momento di difficoltà generale e di acclarata transizione delle istituzioni, si debba valutare con severa attenzione il ridisegno di perimetri amministrativi e gestionali del territorio, tendendo a dare efficacia agli organismi, a valorizzare e consolidare la collaborazione tecnico-amministrativa, salvaguardando e mettendo in valore l’efficienza indubbiamente raggiunta in questa regione che ha, nei passati ventenni, trasferito funzioni e competenze a livello di ente intermedio o di area vasta. Ringraziamenti. Si ringrazia la dirigenza dell’Area Territorio e Ambiente ed in particolare Rita Nicolini del Servizio Sicurezza del territorio e cave della Provincia di Modena per la costante disponibilità ed assistenza del proprio personale allo svolgimento di queste analisi. Bibliografia L.Martelli, M.Romani; 2013: Microzonazione sismica e analisi della condizione limite per l’emergenza delle aree epicentrali dei terremoti della pianura emiliana di maggio giugno 2012. Relazione Illustrativa, (ordinanza del commissario delegato – presidente della Regione Emilia-Romagna n. 70/2012),

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