GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

una serie di incentivi che, in cambio di una quantità aggiuntiva di mq di Sul, prevedano ad esempio interventi puntuali compensativi di miglioramento sismico sul patrimonio di proprietà Comunale oppure la redazione della valutazione tecnica per la sicurezza prevista dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2008), ponendo sempre particolare attenzione nel favorire gli immobili appartenenti agli aggregati interferenti con la Condizione Limite per l’Emergenza. È evidente che ogni responsabilità decisionale riguardo alla programmazione dei lavori sulla sicurezza (quando non richiesti dalle norme sovraordinate vigenti) resta esclusivamente in capo alla proprietà. Quanto sopra rappresenta un primo livello di sperimentazione, da monitorare nei Piani urbanistici, apportando poi correzioni, integrazioni o ampliamenti della strategia in relazione alla effettiva verifica nella gestione. L’urbanistica (e la conseguente gestione ordinaria dell’edilizia) può fare moltissimo per sensibilizzare l’opinione pubblica ed aumentare la consapevolezza della collettività riguardo tema della sicurezza, nonostante questo è evidente che per spostare l’ordine dei valori dalle parole ai fatti, sono necessarie risorse economiche che spesse volte sono carenti o addirittura assenti. Se si rimane inerti di fronte alla accertata assenza di risorse si può fare ben poco se non sperare, incrociando le dita, che nel breve periodo non succeda nulla. Validazione di modelli macrosismici per la stima del danneggiamento V. Pessina, F. Meroni, T. Squarcina, M. Locati, A. Tertulliani, I. Leschiutta Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Milano-Roma I metodi macrosismici per la stima del danneggiamento di edifici residenziali sono stati inizialmente sviluppati ed utilizzati per la realizzazione di scenari di rischio all’interno di importanti progetti nazionali per l’area di Vittorio Veneto (Bernardini et al. , 2008; Meroni et al. , 2008a, 2008b) e la Liguria occidentale (Giovinazzi e Lagomarsino, 2004). Grazie alla loro robustezza e flessibilità hanno successivamente avuto ampia diffusione anche a livello Europeo nei progetti Risk-UE (Mouroux e Le Brun, 2006; ������� Lantada et al. , 2010�� �������� �������� ), LessLoss (Spence, 2007), UPStrat-MAFA (2012), Syner-G (2012), Zonno et al. (2010). Attualmente sono disponibili in letteratura diversi metodi, che si differenziano principalmente nella definizione della vulnerabilità delle strutture, ma la cui formulazione originaria parte dalla definizione del danno macrosismico secondo la scala EMS98 (Grünthal, 1998). Nonostante la loro diffusione questi metodi mancano ancora di una esaustiva validazione. La disponibilità di un rilievo macrosismico dettagliato per il centro storico de L’Aquila (Tertulliani et al. , 2011, 2012) ha permesso di confrontare i risultati di alcune stime di danneggiamento macrosismico con una situazione reale, pur con alcune limitazioni dettate dalla tipologia dell’edificato in questione e dall’analisi estesa al solo grado di intensità registrato I EMS98 = VIII-IX. Analisi dei dati disponibili. Il confronto tra il danneggiamento stimato e quello rilevato è stato fatto per la sola area del centro storico de L’Aquila che è stata colpita dal terremoto di M w 6.3 il 6 aprile 2009, provocando 309 vittime, più di 1500 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni stimati. I dati del danneggiamento registrato sono frutto di un’intensa campagna di rilevamento finalizzata all’attribuzione del valore di intensità EMS98, che ha visto impiegate molte squadre di esperti per una decina di giorni ad un mese di distanza dal terremoto. Lo scopo era di assegnare GNGTS 2014 S essione 2.3 457

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