GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

Per ognuna di queste classi tipologiche è stato ricavato un distinto indice di vulnerabilità, in conformità a quanto fatto da Giovinazzi e Lagomarsino (2001) e come in seguito applicato in Zonno et al. (2014). Risultati e confronti. Per le elaborazioni di stima del danno sono stati utilizzati i dati ISTAT, opportunamente elaborati per ottenere le volumetrie dell’edificato, e il valore di intensità di grado VIII-IX. Sono stati generati quattro scenari di danno per le 380 sezioni di censimento del centro storico corrispondenti all’area oggetto del rilievo macrosismico, utilizzando sia il metodo BGL che QuakeIST. Il primo usa le Eqq. (1) e (2) e adotta gli indici di vulnerabilità (V I ) inferiori, medio e superiori per ognuna delle 6 classi tipologiche. QuakeIST differenzia invece gli edifici in 360 classi tipologiche con il loro relativo indice (V I. ). Le stime di danno sono espresse in percentuale sul totale dei volumi riportati da ISTAT. Il confronto è effettuato tra queste percentuali e le percentuali relative agli edifici effettivamente rilevati. La distribuzione della frequenza media delle classi di danno è mostrata in Fig. 1. Fig. 1 – Confronto della distribuzione per classi di danno secondo la scala EMS98 degli edifici del centro di L’Aquila. Dal confronto si nota che i risultati calcolati col metodo BGL che utilizzano l’indice di vulnerabilità V I superiore riproducono meglio la distribuzione di danno effettivamente rilevata, nelle classi D1, D2 e in parte D3; tuttavia si riscontra una sovrastima del numero di edifici danneggiati in modo grave o collassati. Quelli ottenuti con V I medio tendono a sottostimare il quadro di danneggiamento globale, individuando un numero maggiore di edifici a danno medio basso (D1 e D2) e riproducendo bene la classe di danno D4. Le simulazioni effettuate con V I inferiore non sono invece rappresentative di quanto riscontrato in situ. Il modello QuakeIST, a fronte di un maggior dettaglio della vulnerabilità delle strutture, tende a sovrastimare pesantemente il numero di edifici affetti da danno grave (D4), ma riproduce meglio la quantità elevata di edifici affetti dal grado di danno medio D3. A questo proposito bisogna segnalare che il quadro di danneggiamento risultante dal sopralluogo è fortemente caratterizzato dalla prevalenza di danno D3 . Tale prevalenza può essere dovuta ad alcuni limiti del rilievo macrosismico nella fase di attribuzione del danno; un valore di danno maggiore può essere stato attribuiti in caso di dubbia assegnazione o in mancanza di sopralluoghi interni agli edifici. Questa particolare distribuzione del danno può anche essere 460 GNGTS 2014 S essione 2.3

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