GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

legata alla peculiarità del contesto limitato a un centro storico cittadino caratterizzato da una prevalenza di edifici in classe di vulnerabilità B e C, e una completa assenza di edifici in classe di vulnerabilità minore (E ed F). Il quadro di danneggiamento caratterizzato da una prevalenza in classe D3 è difficilmente riproducibile da entrambi i metodi adottati, sia variando l’intensità dello scenario, sia variando gli intervalli e le combinazioni degli indici V I . Zonazione di vulnerabilità. Per indagare la dipendenza della distribuzione di danno con la qualità del patrimonio edilizio esistente abbiamo cercato di ricostruire un quadro possibile della vulnerabilità degli edifici. Analizzando sia i dati di vulnerabilità del sopralluogo (Tertulliani et al. , 2011) sia quelli dedotti dai dati ISTAT, è stato possibile individuare alcune aree della città definite da gruppi di sezioni censuarie aventi caratteristiche simili. Queste aree possono ad esempio essere accomunate da una prevalenza di edifici in muratura in classe B, o da edifici equamente distribuiti tra le classi B e C, o zone costruite in cemento armato a bassa vulnerabilità. In totale sono state individuate sette aree omogenee con combinazioni distintive del costruito. In seguito è stato introdotto un indice medio di vulnerabilità I VM per ogni sezione di censimento calcolato come media pesata dell’indice V I ; tale valore medio deriva dal metodo BGL ed è stimato sul volume degli edifici per ogni tipologia A, B, C e D. Ricordiamo che nell’area considerata non sono presenti edifici in classe E ed F. In Fig. 2a viene presentata la distribuzione del valore di vulnerabilità medio I VM di ogni sezione, raggruppato per le zone omogenee individuate. A meno di alcuni casi isolati in cui il valore di I VM della sezione non è confrontabile con quello ottenuto nelle altre sezioni analoghe, tale indice può essere ritenuto utile alla caratterizzazione di aree a tipologia omogenea, oltre che a vulnerabilità simile. La distribuzione spaziale dell’indicemedio di vulnerabilità I VM per ogni sezione di censimento è mostrata in Fig. 2b. Questo risultato può fornire utili indicazioni sulla distribuzione del danno atteso, indipendentemente dal livello di scuotimento, così come una mappa di microzonazione può fornire indicazioni sull’amplificazione dello scuotimento atteso. Nel presente lavoro abbiamo raggruppato le aree a tipologia omogenea in due sole zone impiegando come discriminante il valore I VM = 0.66. Questo limite identifica due differenti zone: la prima, centrale, a maggiore vulnerabilità e maggiore densità abitativa con edifici prevalentemente in muratura; la seconda corrisponde a una cerchia più esterna di edifici di recente costruzione realizzati in cemento armato a minor vulnerabilità e interessati talvolta da terreno acclive o con variazioni di pendenza. Fig. 2 – a) Indice medio di vulnerabilità I VM per ogni sezione di censimento in funzione delle zone omogenee; b) mappa dell’indice medio di vulnerabilità I VM . GNGTS 2014 S essione 2.3 461

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