GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

Rivedendo la distribuzione del danno in funzione di questa nuova zonazione si nota che il danneggiamento di grado D1, D2, D3 è distribuito in maniera abbastanza uniforme in tutta l’area considerata (Fig. 3a), mentre gli edifici gravemente danneggiati (D4) o collassati (D5) sono per la maggior parte localizzati nella zona centrale (area verde in Fig. 3b) a conferma della sua maggior vulnerabilità. Inaspettatamente si registrano casi non trascurabili di livello di danneggiamento D4 e D5 anche nella parte di territorio più recentemente edificata a sud del centro storico, con edifici teoricamente a minore vulnerabilità (Tertulliani et al., 2012). La maggior suscettibilità al danneggiamento di questi edifici potrebbe essere interpretata come effetto di amplificazioni di sito (Tertulliani et al. , 2011). Conclusioni. La disponibilità di un dettagliato rilevamento macrosismico per tutti gli edifici del centro storico de L’Aquila ha permesso di verificare l’attendibilità dei metodi macrosismici di stima del danno maggiormente diffusi. Da una prima indagine effettuata non risulta che queste metodologie siano state ancora validate su un’area campione così vasta. Il metodo BGL sottostima la distribuzione del danno rilevato, con concentrazione di edifici danneggiati nelle classi D1 e D2. Il metodo QuakeIST tende invece a fornire stime di danno maggiori con prevalenza di edifici in classe D4 e D5 e approssima meglio la stima di edifici con grado medio di danno (D3). E’ stata infine analizzata la distribuzione geografica della vulnerabilità degli edifici, sia quella osservata, sia quella calcolata dai dati del censimento ISTAT. E’ stato possibile in questo modo individuare alcune aree del centro omogenee dal punto di vista delle tipologie edilizie e caratterizzate da indici di vulnerabilità medi congruenti. A parità di intensità macrosismica, il confronto della distribuzione dei danni rispetto alle zone a vulnerabilità omogenea ha messo in luce anomalie che potrebbero essere imputabili a effetti di amplificazione locale. Bibliografia Benedetti D, Petrini V.; 1984: On seismic vulnerability of masonry buildings, proposal of an evaluation procedure , L’industria delle costruzioni, 18, pp. 66.78 Bernardini A., Salmaso L. and Solari A.; 2008: Statistical evaluation of vulnerability and expected seismic damage of residential buildings in the Veneto-Friuli area (NE Italy) , Bollettino di Geofisica Teorica e Applicata, 49, 3-4, pp. 427-446. Fig. 3 – a) Edifici con danno di grado D1, D2, D3 per zone a vulnerabilità omogenea; b) edifici con danno grave (D4) o collassati (D5) per zone a vulnerabilità omogenea. 462 GNGTS 2014 S essione 2.3

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