GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

470 GNGTS 2014 S essione 2.3 ANALISI DELLA CONDIZIONE LIMITE PER L’EMERGENZA (CLE): CONSIDERAZIONI PRELIMINARI SUI DATI RACCOLTI F. Bramerini 1 , S. Castenetto 1 , C. Conte 2 , G. Naso 1 1 Dipartimento della Protezione Civile, Roma 2 ReLuis Introduzione. Nell’ambito del fondo per la prevenzione del rischio sismico istituito con l’articolo 11 della legge n. 77 del 24 giugno 2009, ripartito in sette annualità, una delle attività previste è costituita dall’analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE), che ha l’obiettivo di verificare l’esistenza e la funzionalità del sistema di gestione dell’emergenza (Bramerini et al. , 2013). L’analisi della CLE è uno strumento finalizzato all’integrazione degli interventi sul territorio per la mitigazione del rischio sismico a scala comunale e riguarda l’attività di verifica dei sistemi di gestione dell’emergenza, intesi come insiemi di elementi fisici (edifici strategici, aree di emergenza infrastrutture di connessione e accessibilità). Tra le diverse condizioni limite definibili per gli insediamenti urbani, la CLE corrisponde a quella condizione per cui, a seguito di un evento sismico, l’insediamento urbano nel suo complesso subisce danni fisici e funzionali tali da condurre all’interruzione di quasi tutte le funzioni urbane presenti, compresa la residenza. L’insediamento urbano conserva comunque la funzionalità della maggior parte delle funzioni strategiche per l’emergenza e la loro connessione ed accessibilità rispetto al contesto territoriale. L’analisi della CLE viene realizzata congiuntamente o a seguito degli studi diMicrozonazione Sismica (MS) (Gruppo di Lavoro MS, 2008) e, come per questi ultimi, devono essere seguite modalità di rilevamento e archiviazione secondo specifici Standard (Commissione tecnica per la microzonazione sismica, 2014a). Per l’analisi della CLE di un insediamento è indispensabile innanzitutto identificare: • le strutture finalizzate alla gestione dell’emergenza; • il sistema di interconnessione fra tali strutture e il sistema di accessibilità rispetto al contesto territoriale. L’analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE). Obiettivo dell’analisi della CLE è di avere il quadro generale di funzionamento dell’insediamento urbano per la gestione dell’emergenza sismica, anche in relazione al contesto territoriale. In funzione di tale obiettivo, sia per le strutture finalizzate alla gestione dell’emergenza sia per il sistema di interconnessione e accessibilità, è necessario acquisire le informazioni minime indispensabili per la loro valutazione. A tal fine sono state predisposte 5 schede specifiche di rilevamento (Edifici Strategici ES, Aree di Emergenza AE, infrastrutture di Accessibilità/ Connessione AC, Aggregati Strutturali AS, Unità Strutturali US), approvate dalla Commissione tecnica per la microzonazione sismica (CT) ed emanate con decreto del Capo Dipartimento della protezione civile. Un apposito software in libera distribuzione (SoftCLE) facilita le attività di inserimento dati ed è stato predisposto uno specifico manuale di supporto ai rilevatori (Commissione tecnica per la microzonazione sismica, 2014b). Le schede così predisposte implicitamente verificano tale sistema di gestione dell’emergenza, nell’accezione sopra esplicitata, sostanzialmente basato sull’identificazione di manufatti con diversi ruoli: da una parte l’espletamento di funzioni di gestione (le funzioni strategiche), dall’altra l’accessibilità generale al sistema fisico dove sono espletate tali funzioni. Le schede sono strutturate in maniera tale da costituire un primo livello conoscitivo (livello 1) del sistema, in cui rientrano alcune conoscenze di base prevalentemente di tipo qualitativo. Per ogni tipo di scheda vengono raccolte informazioni generali, dati di esposizione, di vulnerabilità e dati in cui si considera il rapporto con la morfologia del terreno e con la microzonazione sismica. In altri termini vengono rilevati dati ritenuti fondamentali per un primo approccio valutativo in termini di rischio.

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