GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

GNGTS 2014 S essione 2.3 477 Prospettive future. Dall’analisi dell’esiguo, eppure significativo campione, emergono alcune criticità, peraltro segnalate dai vari contesti regionali nei quali si stanno realizzando le analisi della CLE. Primo fra tutti la disomogeneità dei sistemi di gestione dell’emergenza non necessariamente dovuta alla dimensione territoriale e alla popolazione del comune. Ciò deriva dal fatto che la fonte primaria di rilevamento dei dati è costituita dai Piani di Emergenza comunali, talora molto diversi fra loro e non confrontabili, in particolare nell’individuazione degli edifici strategici. In alcuni casi, ad esempio, vi sono delle evidenti anomalie interpretative (per esempio l’inclusione di edifici per il culto), in altri casi non esistono discriminanti per la definizione di un ordine prioritario legato al ruolo territoriale (per esempio il poliambulatorio è trattato alla stessa stregua di una struttura sanitaria complessa). In altri termini il riferimento al comune come unità amministrativa, ma anche come struttura organizzativa responsabile, determina l’ereditarietà delle anomalie di funzione anche nel sistema di verifica e analisi proposto: comuni con 33 abitanti od oltre un milione vengono posti sullo stesso piano. Altro elemento rilevante è l’incidenza di condizioni critiche riguardanti la sicurezza di edifici preposti alla gestione della fase di emergenza, che, come noto, assumono importanza decisiva anche per l’avvio della ripresa post-evento. I dati elaborati si limitano solo alla verifica di sovrapposizione con le zone omogenee degli studi di MS1 (Gruppo di Lavoro MS, 2008) e non possono essere direttamente utilizzabili per valutazioni quantitative. È comunque auspicabile che specialmente per tali edifici, per le funzioni che svolgono, si avvii uno speciale programma di verifica, finalizzato alla loro messa in sicurezza o dismissione. Altre valutazioni sono in corso di elaborazione sulla base dell’ampia messe di dati archiviata grazie al sistema standardizzato di rilevamento e di informatizzazione condiviso da tutte le regioni. L’attività in corso ha evidenziato, infine, l’importanza di parallelizzare i processi conoscitivi, in questo caso riguardanti gli studi di MS, con i processi di verifica e di analisi nei settori per i quali sono di fondamentale importanza tali studi (Piani di Emergenza). Linee guida finalizzate alla definizione di una griglia di riferimento sui contesti territoriali e le funzioni che devono svolgere, definendo ruoli, competenze, ma anche specificità dei singoli edifici, si rendono sempre più necessarie per evitare evidenti disequilibri e potenziali crisi in caso di emergenza. Riconoscimenti. Si ringraziano Maria Sole Benigni, Monia Coltella, Margherita Giuffrè, Bruno Quadrio, Paola ImpresciaeVeronicaSciontiperilpreziosolavorosvoltonell’ambitodellastrutturatecnicadisupportoallaCommissione tecnica per la microzonazione sismica (OPCM 3907/10) e per aver contribuito all’analisi e all’elaborazione dei dati. Bibliografia Bramerini F., Cavinato G.P., Fabietti V. (a cura di); 2013: Strategie di mitigazione del rischio sismico e pianificazione . CLE: Condizione Limite per l’Emergenza, Dossier Urbanistica, Urbanistica Informazioni, a. XVII, n. 130, INU edizioni. Commissione tecnica per la microzonazione sismica; 2014a: Standard di rappresentazione e archiviazione informatica. Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza. versione 2.0 , http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/ documents/StandardCLE_2.0_open.pdf. Commissione tecnica per la microzonazione sismica; 2014b: Manuale per l’Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza dell’insediamento urbano, versione 1.0. http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_pub. wp?contentId=PUB48226. Gruppo di Lavoro MS; 2008: Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica . Dipartimento della Protezione Civile e Conferenza delle Regioni e Province Autonome, 3 vol. e DVD. http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/ view_pub.wp?contentId=PUB1137.

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