GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

GNGTS 2014 S essione 1.1 75 superficie fossile del terrazzo alluvionale alto di Cittanova-Taurianova che si estende dai piedi dell’Aspromonte verso la linea di costa, interrotto solo dalle profonde incisioni delle fiumare. Una serie di datazioni radiometriche di paleosuoli sepolti in prossimità della superficie dei lembi terrazzati delle alluvioni, nonché di colluvi pedemontani interdigitati con esse, ha permesso di stabilire l’età di questo terrazzo (~28 ka), prima che lo stesso fosse definitivamente abbandonato dai corsi d’acqua, incassatisi progressivamente durante l’Ultimo Massimo Glaciale, quando il vicino livello base marino scese sino a ~125 m al di sotto di quello attuale (Lambeck et al. , 2011). Dal momento che verso monte la superficie del terrazzo si insinua nei solchi vallivi e attraversa in più luoghi il piano di faglia, venendone dislocato di diversi metri (Fig. 2), la definizione della sua età ha permesso di vincolare lo slip-rate della faglia di Cittanova per il periodo successivo all’Ultimo Massimo Glaciale ad almeno 0.5 mm/yr. Trincee paleosismologiche. Come accennato, in passato Galli e Bosi (2002) effettuarono una serie di trincee e saggi paleosismologici attraverso diversi segmenti della faglia di Cittanova. I siti investigati erano ubicati sia all’interno dell’abitato di Cittanova stessa, dove la scarpata di faglia ha una chiara espressione superficiale, pur essendo stata quasi completamente urbanizzata negli ultimi anni, che sui versanti del Torrente Melone, di Molochio e di Santa Cristina d’Aspromonte. Gli esiti di quelle analisi, oltre agli effetti del 1783, indicavano l’occorrenza di una fagliazione in epoca basso imperiale - correlata anche per via archeosismologica ad un evento avvenuto nella seconda metà del quarto secolo e ricordato da una lapide di Regium Iulium (AE 1913, 0227) - e di altre nel corso dell’Olocene. Nella primavera-estate del 2014, oltre all’apertura di altri saggi nei boschi tra Santa Cristina d’Aspromonte e San Giorgio Morgeto al contatto tra il basamento cristallino-metamorfico e depositi fagliati di versante, è stato possibile aprire una trincea esplorativa in un sito eccezionalmente significativo dal punto di vista paleosismologico, in quanto unico lacerto non ancora totalmente rimaneggiato od obliterato della scarpata di faglia scolpita nel terrazzo alluvionale tardo pleistocenico nell’abitato di Cittanova. Questo sito, già identificato in Galli e Bosi (2002: pag. 7, Fig. 7) come quello rappresentato nell’acquaforte pubblicata nell’Atlante accluso all’opera del Sarconi (1784: Tav. XXXIX, Sbassamento della strada a Casalnuovo sotto la Cavalleria ), per quanto assediato dalla strada Nazionale, da ville, discariche, fossi, colmamenti e muri di sostegno, conserva quasi intatta la morfologia originaria della superficie dell’ apron alluvionale formato dalla Fiumara Serra - attualmente inforrata di circa 60 m - allo sbocco del fronte montuoso. Fig. 2 – Veduta verso nordest della scarpata associata alla faglia di Cittanova. La foto evidenzia la dislocazione di uno dei lembi intervallivi afferenti alla superficie del terrazzo alluvionale alto di Cittanova, laddove questo attraversa il piano di faglia.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=