GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

GNGTS 2014 S essione 3.2 181 risoluzione (sia verticale che orizzontale) e profondità di indagine di almeno 1,5-2 metri. Considerando la natura del terreno da indagare, costituita da campi arati su di un versante collinare con un dislivello massimo di una ventina di metri, una superficie complessiva di quasi sette ettari e la mancanza di capisaldi fissi ai quali riferire il posizionamento delle anomalie rilevate, nessuno dei dispositivi normalmente in uso poteva soddisfare contemporaneamente tutte i requisiti richiesti. La scelta del metodo principale di indagine è pertanto caduta sul nuovo apparato georadar multicanale con frequenza di 200 MHz “Stream-X” (IDS Italia). Questo GPR è dotato di 16 antenne da 200 MHz ciascuna che consentono l’acquisizione simultanea di 15 canali paralleli distanziati di 12 cm. L’apparato viene trainato da un veicolo e può operare ad una velocità effettiva, su un terreno come quello in esame, di circa 10 km/h. Il dispositivo è completato da un doppler con funzione di odometro e da un GPS differenziale che consente un posizionamento con precisione centimetrica delle tracce GPR (Fig. 1). L’utilizzo di questo apparato ha consentito di soddisfare tutti i criteri richiesti, infatti la velocità di 10 km/h unita alla larghezza dell’area indagata ad ogni passaggio dell’antenna (15 canali ogni 12 cm = 168 cm) ha consentito di eseguire la prospezione su tutte le aree in soli 8 giorni lavorativi; il GPS differenziale ha consentito di posizionare esattamente le anomalie rilevate senza necessità di capisaldi di appoggio sul terreno garantendo, inoltre, la “riservatezza” dell’informazione; la risoluzione sia verticale che orizzontale (circa 9 cm nella direzione di trascinamento e 12 cm trasversalmente ad essa); una profondità utile di indagine effettiva maggiore di 1,5 metri. Certamente anche questo apparato presenta dei limiti d’utilizzo, particolarmente su terreni sconnessi come quello in esame. Infatti poiché l’antenna viene trascinata a pochi centimetri di Fig. 1 – a) Le aree indagate: in blu l’area del 2013 in rosso l’area del 2014; b) d) lo Stream-X al lavoro; c) Schema concettuale dello Stream-X: Tx = antenne trasmittenti; Rx = antenne riceventi; Ch = canali di acquisizione.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=