GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

GNGTS 2014 S essione 3.2 185 Altri due tipi di anomalie piuttosto caratteristici, benché ancora non verificati dagli scavi archeologici, possono essere ragionevolmente attribuiti, sulla base delle attuali conoscenze del sito, a canali con riempimenti di discarica (frammenti di statue, betili?) e strade (Fig. 2). Le aree circostanti la proprietà della Curia arcivescovile di Oristano (prospezione 2013). Sulla base dell’interpretazione dei risultati ottenuti nelle indagini 2014, nelle aree circostanti indagate nel 2013 sono state riconosciute diverse aree variamente orientate dove si sono potute identificare alcune anomalie probabilmente riconducibili a tombe, strade e discariche di frammenti (Fig. 3). Conclusioni. Dai risultati delle indagini geofisiche e degli scavi archeologici fin qui condotti si possono trarre alcune conclusioni, che rispondono solo in minima parte alle domande poste in premessa: 1. l’area della necropoli è certamente molto più vasta di quanto prima ipotizzato, estendendosi ben oltre il terreno di proprietà della Curia arcivescovile di Oristano dove vennero alla luce i primi reperti; 2. i risultati dello scavo nei settori 79 e 89, selezionati sulla base dei dati GPR, hanno accertato la prosecuzione verso sud della necropoli rinvenuta nei precedenti scavi; 3. lo scavo ha messo in evidenza l’ottima corrispondenza tra l’ubicazione e la profondità delle anomalie GPR e i rinvenimenti archeologici; 4. sulla base della comparazione tra rinvenimenti archeologici ed anomalie GPR è stato possibile riconoscere almeno tre tipi di anomalie relative a: oggetti massivi di medio- grandi dimensioni (betili, busti di statue...); lastre in arenaria di copertura tombale; accumuli di frammenti di statue, lastre ecc.. Altri due tipologie di anomalie caratteristiche e ben distinguibili, sulla base delle conoscenze attuali del sito, possono essere con molta probabilità attribuite a accumuli di discarica (di frammenti di statue) e a strade. L’utilizzo di un apparato veloce, affidabile e ad alta risoluzione come lo Stream-X apre nuovi scenari per la prospezione archeologica. Infatti, senza l’uso di questo strumento non sarebbe stato possibile eseguire una prospezione GPR su di un’area di più di 6 ettari in soli 8 giorni. Inoltre la spaziatura di soli 12 cm tra ciascun canale consente di ottenere una copertura molto accurata dell’area e delle time-slices di ottima qualità. L’accurato posizionamento dei dati mediante GPS differenziale consente un rapido e preciso posizionamento delle anomalie sul terreno permettendo un’accurata selezione dei siti di saggio con un sensibile risparmio di tempi e costi. Riconoscimenti. Si ringraziano Marcello Ciminale, Giovanni Montrone, Sergio Calcina, Luca Piroddi, Francesco Loddo, Luigi Noli e Mario Sitzia che hanno partecipato ai lavori di prospezione geofisica e Emina Usai, Paolo Bernardini, Piergiorgio Spanu, Luciana Tocco, Adriana Scarpa e Barbara Panico che hanno condotto gli scavi. Si ringraziano inoltre il Consorzio UNO di Oristano e Pierluigi Farci per il loro aiuto. Questo studio è stato finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna, L.7/2007. Bibliografia A. Bedini, C. Tronchetti, G. Ugas, R. Zucca (2012). Giganti di Pietra - L’Heroon che cambia la storia della Sardegna e del Mediterraneo. ������ �������� ��������� Fabula Editore, Cagliari. D. Chianese, M. D’Emilio, S. Di Salvia, V. Lapenna, M. Ragosta, E. Rizzo (2004) Magnetic mapping, ground penetrating radar surveys and magnetic susceptibility measurements for the study of the archaeological site of Serra di Vaglio (southern Italy). Journal of Archaeological Science, 31(5), 633-643. M. Ciminale, D. Gallo (2008). High-resolution magnetic survey in a quasi-urban environment. Near Surface Geophysics, 6, 97-103. ISSN: 1569-4445. L.B. Conyers (2013) Ground-penetrating radar for archaeology, AltaMira Press. D. Goodman (1994) Ground-penetrating radar simulation in engineering and archaeology. Geophysics, 59, 224-232. H. M. Jol (2008) Ground penetrating radar theory and applications, Elsevier. J. Leckebusch (2000) Two-and three-dimensional ground-penetrating radar surveys across a medieval choir: a case study in archaeology. �������������� ������������ �� �������� Archaeological Prospection, 7, 189-200. G. Lilliu. (1997). La grande statuaria nella Sardegna nuragica. Atti Accademia dei Lincei. Memorie Sc. Mor. Stor. Filol., ser. IX, vol. IX, 281-385.

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