GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale
VIII GNGTS 2015 Quest’estate, sul mare d’agosto, ancora più tragica e inaspettata ci ha raggiunto la notizia che Fabio se n’era andato. Inaspettata perché chi a conoscenza della sua malattia ne era stato da lui stesso rassicurato sugli sviluppi e sulle prospettive. Fabio era nato a Sant’Angelo Romano nel 1957, laureandosi alla Sapienza di Roma nel 1983 con uno “Studio di macrosismica e sismotettonica nell’alto Lazio e nell’Abruzzo settentrionale”. E gli studi sulla sismicità storica sono sempre rimasti il suo maggiore interesse scientifico e una passione che ha perseguito anche quando, entrato in Regione Lazio, di tutt’altre incombenze ha dovuto occuparsi. I suoi primi lavori su questo argomento datano dalla metà degli anni Ottanta fino a tutti gli anni Novanta quando, con l’ENEA e l’ISMES prima e col CNR-GNDT poi, ha compiuto numerose ricerche sulla sismicità storica non solo del Lazio, ma di numerose parti d’Italia, ivi comprese quelle sugli indizi delle liquefazioni avvenute in occasione dei terremoti storici, producendo decine e decine di rapporti tecnici. Già a partire dal 1985 Fabio ha presentato in anteprima le sue ricerche proprio qui, al GNGTS, che lo ha visto partecipe per oltre 25 anni, sino al Convegno del 2011. Dopo essere stato responsabile della segreteria tecnica del GNDT fino a tutto il 1998, Fabio transitò in Regione Lazio, nell’ex Ufficio Geologico, dove i colleghi lo ricordano per la sua impostazione rigorosamente scientifica anche nei confronti del disbrigo delle pratiche di carattere più amministrativo o burocratico. Di fatto, Fabio ha sempre nutrito una forte curiosità scientifica verso tutte le materie relative alle Scienze della Terra, appassionandosi negli ultimi anni anche al fenomeno dei sinkhole nel Lazio che lo ha visto estensore di un catalogo regionale unificato degli stessi. Il medesimo rigore e approfondimento lo metteva in tutti i lavori in cui si cimentava, anche quelli relativi alla libera professione che aveva praticato nella sua zona di residenza agli inizi della sua carriera. Da questo punto di vista viveva con entusiasmo il suo lavoro, affrontando con tenacia, con grande capacità di analisi, ma anche con una proverbiale serenità e sicurezza tutti gli imprevisti e le novità che gli si prospettavano, contagiando e rassicurando chi gli stava accanto. I colleghi della Regione Lazio lo ricordano immerso nelle sue carte fino a tardi, quando le guardie giurate lo invitavano a tornarsene a casa. Ricordiamo Fabio per la sua innata disponibilità e correttezza verso tutti noi, per la sua flemma, la calma con la quale non riusciva a mandarci in bestia nemmeno quando invece di concludere, rimetteva in discussione tutto il lavoro fatto fino a quel momento. Paolo Galli e Antonio Rossi Fabio Meloni (18/11/1957-29/8/2015)
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