GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale
GNGTS 2015 VII Lo scorso agosto è mancato Roberto Cassinis, classe 1921, insigne scienziato della Geofisica italiana. La sua carriera è stata contrassegnata dalla partecipazione ad importanti progetti e decisioni che hanno trasformato la Geofisica, soprattutto quella di prospezione, attribuendole lustro anche a livello internazionale. Roberto, professore di Geofisica Mineraria all’Università di Palermo (1964-1968), poi ordinario di Fisica Terrestre all’Università degli Studi di Milano (dal 1968 al pensionamento, nel 1997), è stato direttore dell’Istituto di Geofisica della Litosfera del C.N.R. e direttore della Scuola Internazionale di Geofisica di Erice. Ha effettuato numerose campagne di prospezione geofisica finalizzate sia alla ricerca di giacimenti di idrocarburi, sia di giacimenti di minerali solidi. Ha anche svolto studi geofisici per accertare la fattibilità di grandi opere civili, fra cui il ponte sullo Stretto di Messina. È stato autore di numerose pubblicazioni scientifiche, libri e dispense su cui molti studenti e colleghi hanno avuto modo di imparare ed apprezzare le tecniche di studio dell’interno del nostro pianeta. Anche dopo il pensionamento si è occupato, in maniera discreta come nel suo carattere, del tutorato di giovani laureandi o laureati che si avvicinavano al mondo del lavoro. Ha altresì continuato a collaborare alla stesura di pubblicazioni scientifiche con colleghi a cui raccontava dei “bei tempi” in cui i progetti erano degni di tale nome e di quante difficoltà vi fossero nel trattare ingenti quantità di dati con i limitati mezzi informatici dell’epoca. Uno dei suoi grandi rammarichi era proprio la convinzione che “se fosse nato dopo”, come diceva lui, gli stessi dati avrebbero rappresentato una fonte inesauribile di informazioni grazie alla possibilità di acquisirli e sfruttarli in maniera adeguata. Per questo usava ogni mezzo a sua disposizione, dalla disponibilità a collaborare in progetti fino alla condivisione di testi ed informazioni personali, per conservare la memoria di quei database e divulgarli per consentire anche ad altri di poterne usufruire. Sulla scorta di una carriera brillante, sarebbe dunque semplice descrivere lo scienziato Roberto Cassinis elencando i titoli, le conquiste di carriera e le responsabilità scientifiche per inquadrarne la capacità, l’importanza ed il ruolo di rilievo nel suo campo di studio. Ma chi lo ha conosciuto sa anche che era un uomo molto aperto, affatto presuntuoso, sempre disponibile alla discussione, un fine osservatore della società in generale e non solo di quella scientifica, un grande appassionato della Scienza, una persona sempre alla ricerca di risposte nello stile proprio di un vero ricercatore. Ed è così che lo vogliamo ricordare, quando a più di ottanta anni, ancora lucidissimo, apriva con cura il suo computer e snocciolava dati e teorie chiedendo scusa di averci dovuto meditare un po’ su, giustificando con l’età avanzata l’onestà intellettuale di chi vuole capire prima di esporre una idea; accettando critiche e commenti come chi sa che la Scienza è confronto; insomma come uno della “vecchia scuola”, quella in cui le persone contavano più delle cariche o delle pubblicazioni. Claudio Eva e Stefano Solarino Roberto Cassinis (31/10/1921-22/8/2015)
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