GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

XVIII GNGTS 2015 L ectio M agistralis di alto livello, i servizi tecnici statali continuano ad essere nello stato denunciato quasi 40 anni fa nella nota relazione Barberi-Grandori al Senato (Barberi e Grandori, 1980), le Regioni tra le strette finanziarie e le molte ed irrisolte questioni concernenti i poteri trasferiti, concorrenti, negati non sono in grado di risolvere problemi accumulati in decenni. Infine un rapido cenno alla regione nel cui territorio ci troviamo. Nel 1976 era ancora vivo il ricordo della catastrofe del Vajont (1963) che l’aveva colpita sia pur marginalmente. Era inoltre ben presente alla classe dirigente ciò che stava avvenendo nel Bélice. Per questi motivi si richiesero allo Stato provvedimenti inediti che, insieme con la grande solidarietà nazionale ed internazionale che garantì un continuo e largamente sufficiente flusso di finanziamenti, portarono a completare la ricostruzione in un decennio. Fatto mai avvenuto prima e mai ripetuto dopo esclusa, forse, la ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale. Va detto che uno dei fattori decisivi del successo fu la possibilità di dotarsi rapidamente di leggi ad hoc derivante dal regime speciale della Regione Friuli Venezia Giulia (Riuscetti, 1996). La legge regionale sulla Protezione Civile del 1986 fu largamente ispirata dal Progetto Finalizzato Geodinamica che in Friuli ebbe il suo battesimo del fuoco e ad essa si rifà anche la successiva legge nazionale finalmente uscita dalle pluriennali secche parlamentari. Essa ancor oggi dimostra la sua validità anche se alcuni aspetti innovativi e fondamentali sono stati progressivamente trascurati. Proprio in virtù della legge del 1986 la Direzione Regionale della Protezione Civile si assunse il compito di sostenere finanziariamente, senza incertezze, il progetto di ricerca degli enti regionali consorziati (Università ed O.G.S.) per la realizzazione della Mappa Regionale del Rischio Sismico. Successivamente diede il contributo per la realizzazione del progetto ASSESS, sempre della stessa compagine, per determinare in maniera speditiva il quadro della vulnerabilità degli edifici scolastici richiesto dal Governo in conseguenza del disastro di San Giuliano. Per tre anni, inoltre, contribuì alla realizzazione di un ciclo di aggiornamento professionale in tema di Seismic Risk Management ben noto a molti dei partecipanti al congresso che vi hanno insegnato. Ad esso hanno partecipato appartenenti agli ordini professionale degli ingegneri e dei geologi nonché tenici della Regione Queste ricerche e quelle da esse direttamente derivate per i provvedimenti di emergenza diventati patrimonio del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e per la ricognizione dei danni hanno avuto larga eco in ambito UNESCO che li ha proposti per l’utilizzo in molti Stati (Nepal, Laos, Indonesia). Va detto che esse non hanno avuto altrettanto riconoscimento nella nostra regione dove l’apprezzabile sostegno alla ricerca che per molti anni era continuato pur nel frequente succedersi degli assessori alla Protezione Civile si è malamente interrotto con la sostituzione del vertice tecnico della Direzione Regionale. Evidentemente, ancora una volta, con il passare del tempo l’attenzione ai problemi delle catastrofi si attenua e si azzera. Eppure la Mappa del Rischio Sismico, che giace nei cassetti degli uffici regionali, dice prima o poi ci ritroveremo ad affrontare un’emergenza simile a quella del 1976 in qualche altra parte della regione e dovremo piangere per non aver approfittato del trascorso periodo di calma per migliorare le difese e diminuire gli impatti negativi su uomini e cose. Chi ha avuto ed ha il potere di intervenire avrà magari la possibilità di trarre vanto dal successo della prossima ricostruzione invece di essere chiamato a rispondere per non aver operato come doveva e poteva per evitare la catastrofe. Forse è questo l’insegnamento più amaro che ci lascia la storia dei 40 anni. Bibliografia Barberi F. e Grandori G.; 1980: Difendersi dai terremoti – La lezione dell’Irpinia. CNR – Progetto Finalizzato Geodinamica, Roma. Riuscetti M.; 1996: Il terremoto del Friuli: scenario di una ricostruzione improbabile in Italia. In: Bonfanti P. (a cura di), Friuli 1976-1996. Contributo sul modello di ricostruzione, Forum, Udine, pp. 49-60. Rumiz P.; 2009: I miracoli di S. Emidio. La Repubblica del 26/8/2009, Roma.

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