GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale
accelerometrici esistenti nelle banche dati, qualora essi siano mancanti a causa del limitato periodo di osservazione (in genere non superiore ai 40-50 anni). La procedura viene descritta ed illustrata nel caso in cui si abbia un edificio da verificare (del quale quindi si conoscono i modi di vibrare), ma la stessa procedura può essere applicata, con alcuni accorgimenti e assunzioni, sia per la progettazione di una generica struttura sia per la valutazione del rischio sismico di un intero centro abitato. Agli accelerogrammi di input, selezionati attraverso la procedura proposta, viene associata una percentuale di contributo alla pericolosità con un tempo di ritorno variabile, ricavata dalla disaggregazione della pericolosità. La percentuale di contributo alla pericolosità viene utilizzata per pesare gli accelerogrammi selezionati. Essi vengono inoltre ordinati sulla base di alcuni parametri ritenuti rappresentativi del danno sulla struttura e delle amplificazioni delle onde sismiche nel terreno. Dati di base e strumenti operativi. Una caratteristica della metodologia proposta è di essere facilmente riproducibile anche da operatori che non abbiano conoscenze e strumenti sofisticati. I dati e gli strumenti necessari sono: • valori di disaggregazione in magnitudo e distanza (M-R http://esse1-gis.mi.ingv.it/ ); • valori delle frequenze fondamentali di vibrazione del terreno; • valori delle frequenze fondamentali di vibrazione della struttura da verificare o progettare; • Data Base (DB) di accelerogrammi naturali ITACA (http://itaca.mi.ingv.it ; Luzi et al. , 2010); • software per il calcolo di accelerogrammi simulati (in questo contributo si utilizzerà Seismoartif, http://www.seismosoft.com/SeismoArtif) ; • software In-Spector per la scalatura degli accelerogrammi (ottenibile da inspector.igag@ gmail.com ) • software inedito Class_SE (presto in linea). Le assunzioni e i limiti della procedura attualmente sono due: • in questa fase iniziale si utilizza unicamente il DB ITACA • si assume che i siti del DB ITACAmarcati con A e A* siano effettivamente corrispondenti a siti di riferimento rigidi. La Metodologia FONTS (Frequencies Oriented Natural Time-histories Selection). Quando si ricercano accelerogrammi naturali sulla base di parametri sismologici (magnitudo, distanza dal sito, dominio tettonico ecc.) vanno considerati i seguenti aspetti (Bommer e Acevedo, 2004): • la magnitudo costituisce il parametro più importante nella ricerca in quanto influenza fortemente il contenuto in frequenza (quindi la forma spettrale) e la durata del moto sismico; • la distanza ha una minore influenza sulla forma spettrale mentre condiziona sensibilmente l’ampiezza del moto; tuttavia su quest’ultima si può agire applicando un fattore di scala all’accelerogramma; • il regime tettonico gioca generalmente un ruolo secondario rispetto alla magnitudo e alla distanza sorgente-sito; in particolare non esistono evidenze sperimentali di sensibili e sistematiche differenze quantitative tra i parametri del moto associati a eventi estensionali e quelli relativi a meccanismi trascorrenti, mentre maggiori ampiezze sono generalmente associate a faglie inverse; tuttavia tali incrementi sono dell’ordine del 15% nel campo di periodi compresi tra 0.1 e 1 s. a) Definizione degli intervalli di magnitudo di interesse per le analisi e contributo percentuale alla pericolosità di base (analisi di disaggregazione per il valore di PGA). Data la disponibilità in rete e la facilità con cui sono accessibili i dati di PGA probabilistica con vari tempi di ritorno (http://esse1-gis.mi.ingv.it/) , il primo passo della procedura è quello dell’individuazione di un livello di PGA probabilistica su suolo rigido (categoria A). 46 GNGTS 2015 S essione 2.2
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