GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

COMBINAZIONE DI DIVERSE TECNICHE GEOFISICHE DI SUPERFICIE FINALIZZATE ALLA INDIVIDUAZIONE DELLA SISMO-STRATIGRAFIA PER LA MICROZONAZIONE M. Compagnoni, S. Munda, F. Pergalani Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Politecnico di Milano, Italia Premessa. Lo scopo del lavoro è la combinazione di diverse tecniche geofisiche di sismica superficiale, finalizzate alla individuazione della sismo-stratigrafia (spessori, velocità delle onde di taglio) per studi di microzonazione sismica (ICMS, 2008) ed analisi di risposta sismica locale (NTC, 2008), in siti di cui non si dispone di conoscenze pregresse di tipo geofisico. Attualmente, in Regione Lombardia, le indagini geofisiche eseguite in fase di progettazione degli interventi, soprattutto per quelli di importanza ordinaria, sono finalizzate esclusivamente alla valutazione del parametro di normativa V S30 . Tali indagini, seppure considerate esaustive ai fini del rispetto della normativa nazionale vigente, forniscono in termini di sismo-stratigrafia dati che possono essere considerati di bassa attendibilità, soprattutto nei casi in cui si voglia o si debba, per rispetto di prescrizioni legate alla normativa regionale, eseguire analisi più approfondite di livello 3 o di risposta sismica locale. Inoltre le situazioni che presentano un substrato rigido “superficiale” sono piuttosto rare, in quanto tale orizzonte è spesso posto a profondità superiori rispetto a quelle investigabili con le tecniche geofisiche attive in uso abitualmente; del resto anche le tecniche geofisiche passive abitualmente impiegate (tecnica HVSR) forniscono risultati in termini di sismo-stratigrafia piuttosto incerti, soprattutto in quei contesti geologici in cui le caratteristiche dinamiche dei materiali sono poco conosciute. Per queste motivazioni risulta importante definire con maggior attendibilità la sismo- stratigrafia di riferimento di un sito e quindi una procedura di indagine tale da soddisfare questi obiettivi, sempre compatibilmente con i tempi e le risorse economiche disponibili. A tal fine è stato scelto come sito campione un’area posta in Comune di Ghedi (BS), caratterizzata dalla presenza di alternanze di ghiaie da medie a grossolane e sabbie da medie a fini, di origine alluvionale, di spessore di alcune centinaia di metri, nella quale si dispone esclusivamente di un sondaggio a carotaggio continuo. L’area scelta rappresenta uno scenario geologico e geomorfologico molto diffuso in Regione Lombardia, in quanto tipico dell’alta pianura lombarda a nord della linea delle risorgive: queste tipologie di depositi sono caratterizzati dalla presenza di corpi lenticolari di granulometria medio-fine immersi in materiali grossolani talora ciottolosi, con soggiacenza della falda compresa tra i 10 e i 20 m. Il lavoro ha la finalità di proporre una metodologia basata sulla combinazione delle diverse tecniche di sismica superficiale, definendo una specifica sequenza delle indagini, al fine di vincolare le elaborazioni successive, compensando l’assenza di conoscenze pregresse, e ottimizzare il risultato finale. Indagini effettuate. Per la caratterizzazione geofisica dell’area di indagine sono state svolte le seguenti indagini geofisiche: - n. 8 indagini HVSR, utilizzando sismometri a 3 componenti Trillium Compact della Nanometrics (20 s); - n. 1 indagini MASW, utilizzando 24 geofoni verticali, risonanza 4.5 Hz; - n. 1 indagini di sismica a rifrazione in onde P, utilizzando 24 geofoni verticali, risonanza 4.5 Hz; - n. 1 indagine di sismica a rifrazione in onde SH, utilizzando 24 geofoni orizzontali, risonanza 8 Hz; - n. 2 array sismici, utilizzando gli 8 sismometri Trillium Compact della della Nanometrics a 20 s, con 2 geometrie circolari. In Fig. 1 sono riportate le ubicazioni di tutte le indagini, ove con i pallini rossi e blu sono indicate le posizioni dei sismometri utilizzati negli array 2D, con la linea azzurra la traccia dello 62 GNGTS 2015 S essione 2.2

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