GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale
Nella Carta di microzonazione sismica di terzo livello (di cui è illustrato uno stralcio in Fig. 2), la dimensione delle zone stabili con amplificazione locale, differenziate sulla base sia del livello di amplificazione sia del “tipo_z” (ovvero il peculiare assetto sismostratigrafico) si riduce notevolmente, rispetto alla cartografia di livello 1 precedentemente descritta, passando a valori di 0.004 km 2 come media e 0.002 km 2 come valore mediano. Il numero delle zone è 166. Accorpando le predette zone sulla base esclusivamente del range di amplificazione, derivante dall’analisi degli spettri di risposta elastici, il numero delle microzone si riduce a 10, con conseguente aumento della dimensione media delle microzone, pari a 0.06 km 2 (ben al di sotto, comunque, del valore medio estrapolato dalle realizzazione della carta delle MOPS). Nell’area di Fivizzano è possibile notare la presenza di amplificazioni sismiche molto differenziate con presenza diffusa di aree stabili caratterizzate da elevata amplificazione sismica. Dall’osservazione dello stralcio di carta di MS3 in Fig. 2 si può notare come l’amplificazione passi da bassi valori (compresi tra 1 ed 1.3) nelle zone prossime all’affioramento del bedrock sismico e geologico, dove gli spessori delle coperture sono esigui, fino a valori massimi anche superiori a 3.7 (ad esempio la zona L in Fig. 2) in corrispondenza del terrazzo alluvionale su cui poggia in quasi la sua interezza il centro abitato di Fivizzano. Tale livello molto elevato dell’amplificazione sismica deriva dalla compresenza di fattori monodimensionali (successioni sismostratigrafiche connotate da elevato contrasto d’impedenza) e bidimensionali (legati sia alle morfologie sepolte, sia ad aspetti morfologici superficiali). I fenomeni gravitativi attivi e quiescenti sono stati valutati, allo stato attuale, solo sulla base delle loro caratteristiche in termini di amplificazione locale, mentre, a causa dell’assenza di una mirata caratterizzazione geotecnica pregressa, si è preferito rimandare a prossimi sviluppi dello studio la loro valutazione in termini di stabilità in condizioni statiche e dinamiche, non avendo avuto la possibilità nell’ambito del presente studio di procedere ad approfondimenti in tal senso. Proposta di utilizzo dei dati dellaMS3 in fase progettuale. I risultati della microzonazione sismica di terzo livello, terminato il processo di controllo e validazione, saranno inseriti come elemento del quadro conoscitivo comunale nell’ambito della revisione dello strumento urbanistico, determinando condizioni di fattibilità collegata alla pericolosità sismica. Sulla base del vigente regolamento regionale (Regolamento n.53R del 25/10/2011), la carta di microzonazione sismica sarà convertita in carta di pericolosità sismica; a livello urbanistico sono previsti quattro gradi di pericolosità: dalla pericolosità S1 riferita a zone con assenza di amplificazione fino al grado di pericolosità S4 relativa alle aree con presenza di fenomeni gravitativi attivi e zone suscettibili di instabilità di versante attiva e terreni suscettibili di liquefazione dinamica in comuni classificati in zona sismica 2. Gli studi di microzonazione sismica di terzo livello possono fornire anche alcuni strumenti e/o indicazioni per le fasi successive a quelle pianificatorie. Ad esempio, è possibile notare alcune analogie tra i prodotti finali (tipicamente accelerogrammi e spettri di risposta elastici) di uno studio di MS3 e quelli inerenti la valutazione dell’azione sismica di progetto. In aree, come quella di Fivizzano, in cui laMS3 restituiscemicrozone stabili con amplificazione con limitata estensione areale (valore medio 0.06 km 2 ) ed in cui è presente una dettagliata definizione dell’azione sismica sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo, è possibile (in aggiunta a quanto previsto dagli ICMS) fornire per ogni microzona uno spettro caratteristico, utile a rappresentare in quel determinato ambito areale l’azione sismica di progetto. A puro titolo d’esempio, in Fig. 3 è illustrato uno spettro caratteristico estrapolato per la microzona H rappresentata in Fig. 2. Questo spettro (in verde in figura) è stato ricavato dalla lisciatura dello spettro medio associato alla microzona (in rosso in figura) secondo la procedura indicata negli ICMS2008 e meglio specificata da Pergalani e Compagnoni (2014). Questo spettro si riferisce ad un periodo di ritorno di 475 anni e, pertanto, in termini di periodo di ritorno può essere paragonato allo spettro semplificato di normativa (Categoria di sottosuolo B per l’area in esame, in nero in Fig. 2) relativo all’azione sismica allo Stato Limite GNGTS 2015 S essione 2.2 99
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