GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

e Liguria, 50% per gli abachi Regioni Lazio e Regione Lombardia) del totale dei casi studiati per l’intervallo di periodi T considerati. Le analisi effettuate per la costruzione degli abachi, essendo modellazioni 1D, non tengono conto delle variazioni laterali della litostratigrafia che si possono verificare nelle valli strette, nei bacini intramontani o nelle zone di passaggio tra rilievi e aree pianeggianti. In generale, la presenza di morfologie sepolte può dare origine a fenomeni di interferenza capaci di aumentare il livello di scuotimento sismico del suolo più di quanto avvenga in condizioni monodimensionali ovvero in presenza di stratificazioni piano-parallele caratterizzate da marcati contrasti di impedenza sismica al loro interno. Questi fenomeni possono essere associati a tre tipi di processo: • generazione di nuove fasi sismiche (onde superficiali) al bordo del bacino, • fenomeni di focalizzazione delle onde di volume generati dalle geometrie sepolte • risonanza complessiva del bacino sepolto. In tali contesti, i risultati di analisi di risposta sismica 1D possono sottostimare l’amplificazione. Pertanto, per un’analisi più realistica della risposta sismica può essere necessario ricorrere a modelli più complessi (2D o 3D). In altri termini, ai fini di una più corretta applicazione degli studi di MS, in particolare di quelli di secondo livello di approfondimento, occorre definire il campo di validità degli abachi, ovvero in quali contesti geologici e geomorfologici gli abachi forniscono stime adeguate dell’amplificazione e in quali invece forniscono sottostime. Per quanto riguarda la risonanza complessiva del bacino, gli ICMS (2008) chiedono di identificare e rappresentare già nelle mappe di primo livello, con apposito simbolo, l’eventuale presenza di valli strette, tramite la stima del coefficiente di forma C=h/l , dove h è lo spessore della coltre di copertura (o profondità della valle) e l la semiampiezza della valle; se C>0.25 la valle è considerata stretta. Per l’utilizzo degli abachi negli studi di secondo livello gli ICMS (2008) (cfr § 2.5.2 “Limiti di utilizzo degli abachi”) chiedono poi di verificare, dalle mappe di primo livello, la presenza delle seguenti condizioni: • forme di superficie che possono determinare amplificazioni topografiche; • geometria articolata del substrato geologico sepolto che potrebbe determinare effetti 2D; • importanti inversioni di V S ; • condizioni di instabilità. La presenza di tali condizioni potrà indirizzare verso l’utilizzo di metodi più complessi per la stima delle amplificazioni a meno che alcune di queste condizioni (per esempio la presenza di inversioni nel profilo di velocità) siano previste nella formulazione degli abachi utilizzati. Per valutare la possibile presenza di effetti di risonanza complessiva del bacino indotte dalla presenza di forme sepolte del substrato viene consigliato di fare riferimento all’approccio semplificato proposto da Bard e Bouchon (1985). Tale valutazione può essere effettuata con la formula dove C V il rapporto tra V S del substrato e V S media dei terreni di riempimento della valle o bacino. Se l’equazione è verificata nella situazione analizzata gli effetti di risonanza complessiva potranno essere considerati trascurabili e, al netto di possibili effetti di focalizzazione o legati alla generazione di nuove fasi sismiche (onde superficiali) sarà possibile stimare l’amplificazione con modelli 1D. Negli ICMS (2008) non viene però riportato nessun criterio per l’identificazione degli altri due fenomeni di potenziale interesse (presenza di onde superficiali e fenomeni di focalizzazione). 110 GNGTS 2015 S essione 2.2

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