GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

ICMS, 2008: Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica. Dipartimento della Protezione Civile e Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome . Dipartimento della Protezione Civile, Roma, 515 pp., disponibile in http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_pub.wp?contentId=PUB1137 Idriss I.M., Sun J.I., 1992. User’s manual for SHAKE91, A computer program for conducting equivalent linear seismic response analyses of horizontally layered soil deposits . Report of Dip. of Civil & Environmental Eng., University of California, Davis Rathje E.M., Kottke A., 2013: Strata. Disponibile in http://nees.org/resources/strata Regione Emilia-Romagna, 2007: Indirizzi per gli studi di microzonazione sismica in Emilia-Romagna per la pianificazione territoriale e urbanistica. Delibera dell’Assemblea Legislativa n. 112/2007 Regione Lazio, 2011: DGR n. 490 del 21 ottobre 2011 - Approvazione degli Abachi Regionali per gli studi di Livello 2 di Microzonazione Sismica ai sensi della DGR Lazio n. 545 del 26 novembre 2010 e procedure di applicazione nell’ambito del rilascio del parere ai sensi dell’art. 89 del DPR del 6 giugno 2001 n. 380 . Modifica alla DGR Lazio n. 545/2010. Regione Toscana, 2015: Del. G.R.T. n.144 del 23 febbraio 2015 – Approvazione nuove specifiche tecniche per la redazione degli studi di Microzonazione Sismica e abachi litostratigrafici regionali per la redazione di studi di MS di livello 2 Regione Liguria, 2015: Abachi Regionali per l’amplificazione stratigrafica (Contratto di servizio tra Regione Liguria e DISTAV dell’Università degli studi di Genova, G.Ferretti, D. Spallarossa, S. Barani, R. De Ferrari) Regione Lombardia, 2005: D.G.R. n. 8/1566 del 22 dicembre 2005 “Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio , in attuazione dell’art. 57, comma 1, della L.R. 11 marzo 2005, n. 12” e s.m.i. (D.G.R. n. 8/7374 del 28 maggio 2008 – D.G.R. n. 9/2616 del 30 novembre 2011) Sanò T., 1996: BESOIL: un programma per il calcolo della propagazione delle onde sismiche. Rapporto tecnico SSN/RT/96/9 Tento A., Martelli L., Marcellini A., 2014: Abachi per la valutazione dei fattori di amplificazione per le indagini di microzonazione sismica di secondo livello in Emilia-Romagna. Atti del 33° convegno GNGTS, Bologna 25-27 novembre 2014, Tema 2 “Caratterizzazione sismica del territorio”, 289-294 GNGTS 2015 S essione 2.2 113 CALCOLO DELLA CURVA DI DISPERSIONE CON UN MODELLO DEL CAMPO COMPLETO DELLE VIBRAZIONI AMBIENTALI BASATO SU UNA DISTRIBUZIONE DI SORGENTI SUPERFICIALI SPAZIALMENTE CORRELATE E. Lunedei, D. Albarello Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università degli Studî di Siena, Italia Introduzione. La curva di dispersione esprime l’andamento della velocità di fase delle onde piane che attraversano un’antenna sismica in funzione della loro frequenza. Nel caso in cui le onde piane intercettate siano onde superficiali è in linea di principio possibile dedurre dalla curva di dispersione informazioni relative all’andamento del profilo di velocità delle onde S al di sotto dell’antenna (si vedano, ad esempio, Foti et al. , 2011, 2014). Per questo motivo la determinazione sperimentale delle curve di dispersione gioca un ruolo assai importante nella caratterizzazione della proprietà di sito e quindi nella valutazione della risposta sismica locale (per esempio, Albarello et al. , 2009, 2011; Pileggi et al. , 2009, 2011; Albarello e Gargani, 2010; Gruppo di lavoro MS-AQ, 2010; Peruzzi et al. , 2013). Dal punto di vista sperimentale, la curva di dispersione può essere ricavata dall’analisi delle registrazioni del campo d’onda delle vibrazioni ambientali (sismica passiva), valendosi sia di metodi basati sulla funzione densità spettrale di potenza in frequenza e numero d’onda (o metodi f-k: beam-forming , high-resolution , etc.), che di metodi basati sulla correlazione spaziale (SPAC, MSPAC, ESAC): per una panoramica, si veda, ad esempio, Okada (2003). L’interpretazione di queste curve è basata sull’ipotesi che l’andamento osservato sia determinato dalle sole onde superficiali, ritenendo che le altre componenti del campo d’onda

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