GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

da alternanza di formazioni lungo superfici di discontinuità con buona approssimazione piane e orizzontali). In pratica si tratta di realizzare delle tabelle nelle quali ad un insieme di valori assunti da parametri considerati diagnostici e ad un particolare livello di pericolosità sismica siano associati univocamente valori attesi dell’amplificazione del moto sismico (FA ovvero “Fattore di Amplificazione”) rispetto ad un terreno di riferimento. Obiettivo di questi abachi è fornire indicazioni utili alla realizzazione di carte di micro zonazione sismica (MZS) di livello 2 per le aree per le quali gli approcci di tipo semplificato abbiano senso. Alcune Regioni (Emilia-Romagna, Lombardia, Lazio) hanno già provveduto a dotarsi di questo strumento a partire da metodologie differenti ma comunque congruenti per quanto riguarda il tipo di risultati attesi e le modalità di impiego. Lo studio qui descritto ha avuto lo scopo di dotare anche la Regione Toscana di questo tipo di strumento a supporto delle attività di MZS pianificate dall’Autorità Regionale. La procedura adottata allo scopo si discosta in maniera significativa da quelle adottate per le Regioni Lombardia e Lazio ed è affine (anche se non identica) a quella a suo tempo utilizzata dalla Regione Emilia-Romagna. La procedura ha avuto come scopo quello di valorizzare il grande patrimonio informativo messo a disposizione dalla Regione Toscana come esito di passate attività di indagine e caratterizzazione della risposta sismica locale (progetti VEL e DOCUP fra il 1996 al 2006) ed allo stesso tempo fornire agli operatori presenti sul territorio uno strumento versatile e specificamente applicabile nelle diverse situazioni lito-stratigrafiche presenti nella Regione Toscana. La procedura adottata nella regione Toscana. L’obiettivo fondamentale è quello di fornire stime statisticamente valide e ragionevolmente conservative del fattore di amplificazione atteso nelle diverse situazioni litostratigrafiche presenti nella Regione Toscana ed in particolare nelle aree a maggiore pericolosità sismica. Inoltre, queste stime devono poter essere fornite a partire da un numero ristretto di osservabili, relativamente agevoli da determinare sperimentalmente e comunque rappresentativi delle diverse possibili situazioni presenti. A partire da questi vincoli, è stata definita la procedura sinteticamente rappresentata e caratterizzata dalle quattro fasi operative descritte di seguito. Prima fase: parametrizzazione. La prima prevede l’individuazione delle diverse tipologie lito-stratigrafiche (TLS) presenti nelle zone di interesse. Si tratta della fase più importante ed impegnativa dell’intera procedura ed è stata sviluppata dal personale dell’Ufficio Prevenzione Sismica del Settore Ufficio Tecnico del Genio civile di area vasta Firenze, Arezzo, Prato, Pistoia della Regione Toscana (di seguito indicato come UPS) a partire dalle informazioni disponibili presso la stessa struttura riguardo alla situazione stratigrafica (in prospettiva sismica) delle diverse aree geologiche della Regione. In pratica si è trattato di identificare delle successioni deposizionali “tipo”, del tutto analoghe a quelle definite nella MZS di primo livello, nelle quali venissero individuate formazioni (Unità Lito-Stratigrafiche o ULS) caratterizzate da specifiche caratteristiche sismiche (per esempio “coperture superficiali”, “alluvioni”, “lacustre fine” o “lacustre grossolano”, “substrato alterato”, “substrato”). Per ciascuna di queste e a partire dai profili di velocità delle onde S (VS) sperimentali disponibili nella banca dati a disposizione dell’UPS, sono stati forniti valori rappresentativi della VS, dello spessore e della densità (per tutte il valore medio, la mediana, la deviazione standard, il massimo ed il minimo). Laddove possibile è stato anche fornito un profilo di velocità in funzione della profondità. Quando disponibili presso l’UPS, sono state anche fornite le curve di degrado relative alla diverse ULS. In assenza di queste ultime, alla specifica ULS sono state attribuite curve di degrado e smorzamento dedotte dalla letteratura. Apartire da queste indicazioni iniziali si è poi provveduto ad identificare le diverse TLS (qui intese come successioni di ULS) presenti nella specifica area geografica considerata. Di particolare importanza in questa fase è stata la definizione del substrato sismico di riferimento (basamento sismico) in corrispondenza del quale lo scuotimento sismico è assunto come noto. Quest’ultimo è stato dedotto a partire dalla stima della pericolosità sismica identificando gruppi di accelerogrammi sperimentali (moto di riferimento o “di input”) GNGTS 2015 S essione 2.2 155

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