GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

rappresentativi della sismicità attesa nelle diverse zone di interesse. A questo scopo si è fatto riferimento alla carta di pericolosità sismica della Regione Toscana relativa ad un periodo di ritorno di 475 anni. Per ognuna delle aree geografiche sono stati quindi individuati i gruppi di 7 accelerogrammi naturali forniti dal programma SCALCONA 2.0 disponibile nel sito WEB della Regione Toscana (http://www.rete.toscana.it/sett/pta/sismica/01informazione/banchedati/input_sismici/ progettazione/index.htm). Ad ognuno degli accelerogrammi è stata anche associata una magnitudo rappresentativa del relativo evento sismico. Seconda Fase: calcolo. Nella seconda fase, per ciascuna TLS e tenendo conto della variabilità dei parametri sismici definita nella prima fase, viene generato un campione di profili sismo-stratigrafici ciascuno costituito mediamente da un centinaio di profili. A questo scopo è stata utilizzata la procedura implementata nel codice “STRATA” (Rathje and Kottke, 2013) che permette di generare profili sismici connotati da specifiche proprietà statistiche e rappresentativi delle situazioni compatibili con i vincoli posti dall’operatore sulla base delle conoscenze disponibili. Per quanto riguarda la variazione delle curve di degrado è stato scelto di utilizzare i parametri di default forniti dal codice di calcolo (Darendeli, 2001) che si sono dimostrati rappresentativi della effettiva variabilità osservata nei valori forniti dall’UPS. I parametri che controllano la variazione degli spessori delle ULS e le correlazioni interstrato (vedi Kottke e Rathje, 2013) sono stati invece modificati in modo opportuno (non sempre utilizzando i medesimi valori per le diverse TLS e aree geografiche), cercando di ottenere profili compatibili con i dati forniti e che non presentassero troppi strati a diversa velocità (quindi poco correlati fra loro); per la profondità del substrato sismico si è invece operato sulla base dei dati forniti dall’UPS per determinare massima e minima profondità del tetto del basamento sismico ovvero l’interfaccia alla quale applicare il moto di riferimento. Si tenga presente che quest’ultimo è stato definito su base geologica (ovvero tramite giudizio esperto) in corrispondenza della formazione identificata come “substrato” di riferimento ed indipendentemente dalla velocità delle onde S che lo caratterizzava. Soltanto nei casi in cui i bacini deposizionali presentassero notevoli profondità (anche nell’ordine delle migliaia di metri) si è considerata come profondità massima del basamento sismico quella alla quale sono raggiunti valori di VS di 800 m/s a prescindere dall’eventuale connotato geologico della formazione considerata. Ciascuno dei profili sismo-stratigrafici ottenuti è stato quindi esaminato in dettaglio e confrontato con i profili sperimentali disponibili e con i limiti di variabilità forniti dall’UPS (specialmente in rapporto ai gradienti di velocità forniti per la specifica ULS). Sono stati quindi selezionati per la modellazione i soli profili compatibili con le osservazioni, scartando quelli che, per vari motivi (come velocità troppo alte in superficie o troppo basse a grandi profondità), possono essere considerati irrealistici. Per ciascuna TLS sono stati così ottenuti fra 50 e 100 profili sismo-stratigrafici. Per ciascuno dei quali e considerando i diversi accelerogrammi rappresentativi della pericolosità locale, sono state definite le curve di risposta sismica locale (RSL) attese. In questo modo, per ogni TLS, è stato possibile generare una popolazione di curve RSL ciascuna rappresentata in termini di ordinate spettrali dello spettro di risposta in accelerazione (PSA). A partire dagli spettri di risposta in accelerazione, sono stati quindi definiti i fattori di amplificazione (FA) per ciascun profilo sismo-stratigrafico e moto di riferimento. Questo è stato ottenuto rapporto fra gli integrali I dello spettro di risposta in amplificazione relativi al moto di riferimento e a quello risultante alla superficie della singola stratigrafia. In particolare sono stati calcolati due valori di FA per ogni profilo sismo-stratigrafico: uno considerando i corti periodi (0.1-0.5 s) ed uno i lunghi periodi (0.5-1.0 s). Terza Fase: analisi statistica. Nella terza fase si è quindi proceduto all’analisi statistica delle popolazioni dei fattori di amplificazione ottenuti per le diverse TLS ed alla loro aggregazione 156 GNGTS 2015 S essione 2.2

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