GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

5%), dello spessore del bacino (da 25 a 150 m) e dell’angolo di inclinazione del bordo (da 5 a 60°). Un esempio dei risultati ottenuti è riportato nella Fig. 2. In generale viene dimostrata gli abachi forniscono sempre valori analoghi o più conservativi di quelli prodotto sia dalle analisi 1D che 2D per tutte le situazioni caratterizzate da rapporti di impedenza fra substrato e coperture inferiori a 4, indipendentemente dalla distanza dal bordo. Al netto di situazioni relativamente ‘estreme’, questo risultato sembra suggerire una generale applicabilità degli abachi proposti anche in situazioni caratterizzate da significative variazioni laterali delle morfologie sepolte. Oltre alle valutazioni descritte sopra, sono state anche analizzati alcuni casi ‘reali’ben laddove la configurazione geometrica e sismica del sottosuolo era bel vincolata dai dati disponibili. In particolare sono state analizzate situazioni relative a tre bacini dell’area appenninica (Scaperia e Palazzuolo sul Senio in provincia di Firenze, Poppi in provincia di Arezzo. In questi contesti sono state eseguite modellazioni numeriche 2D (utilizzando il codice QUAKE/W(GEO SLOPE, 2012) e modellazioni 1D (codice STRATA). Gli esiti di entrambe le modellazioni indicano che gli abachi sono in accordo con quanto prodotto dalle modellazioni 1D nonostante il fatto che queste ultime fossero state ben caratterizzate dal punto di vista sismostratigrafico locale. Anche rispetto alla modellazione 2D i risultati forniti dagli abachi sono sembrati soddisfacenti nella maggior parte dei casi salvo laddove i contrasti di impedenza alla base delle coperture erano dell’ordine di 4 o superiori. Conclusioni. Sono stati definiti gli abachi per la determinazione dei valori del fattore di amplificazione (FA) attesi nelle diverse macro-aree della Toscana da utilizzare nell’ambito di studi di microzonazione sismica di Livello II secondo gli Indirizzi e Criteri dellaMicrozonazione Sismica (DPC-CRPA, 2008). In particolare, questi abachi hanno lo scopo di definire con un approccio speditivo i fattori di amplificazione attesi nelle zone stabili suscettibili di amplificazione come effetto della sola configurazione lito-stratigrafica locale e per la quale sono attesi solo fenomeni di risonanza sismica dovuti alla presenza di variazioni verticali delle proprietà sismiche dei terreni (risonanza 1D). Fig. 2 – Confronto fra i valori del Fattore di Amplificazione per i corti periodi (0.1-0.5 s FA1) e i lunghi periodi (0.5- 1.0 s, FA2), considerando la modellazione numerica 2D (SV), la modellazione numerica 1D effettuata con il codice STRATA (1D) e la stima dedotta per i due intervalli di periodo dagli abachi (AT). Nel caso specifico, gli abachi utilizzati sono quelli relativi all’area Appenninica dove più diffusa sono situazioni del tipo di quella qui indagata. La geometria del bacino è riportata in basso e la figura si riferisce ad un bacino simmetrico largo 750 m (in figura viene riportata solo una metà del bacino) con un riempimento caratterizzato da valori di Vs e smorzamento pari rispettivamente a 200 m/s e 2%. Il substrato ha velocità delle onde S pari a 800 m/s e uno smorzamento dell’1%. GNGTS 2015 S essione 2.2 161

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