GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

236 GNGTS 2015 S essione 2.3 dalla prova eseguita in corrispondenza del campo prova ha fornito valori compresi tra 0.66 e 0.87 per la magnitudo 6.14 e tra 0.75 e 0.95 per magnitudo 5.9. La Fig. 3a mostra la variazione di resistenza alla punta penetrometrica misurata pre e post trattamento. Dopo le iniezioni la prova penetrometrica eseguita (CPTU2 in Fig. 3a) è andata a rifiuto a 6.2 m circa di profondità. E’ presumibile che in tale zona possa essere presente una parte di getto che potrebbe aver occupato una porzione superiore in pianta a causa ad esempio di una via preferenziale di filtrazione. Ne è stata eseguita una seconda (CPTU2 in Fig. 3a) spostandosi in pianta di circa 20 cm; quest’ultima prova non è andata a rifiuto e ha fornito valori per tutto il tratto oggetto di intervento. Sempre in figura 3a è riportata la variazione percentuale della resistenza alla punta per il tratto trattato come risulta dalle misure condotte nelle verticali penetrometriche 2 e 3. Quello che si osserva è che mediamente nella parte centrale dello stato trattato si osserva (anche se con variazioni locali anche significative) un incremento di resistenza alla punta medio compreso tra il 30% ed il 40%, con picchi locali anche del 70-80%. Al tetto e alla base dello strato però l’intervento sembra perdere di efficacia risultando la resistenza penetrometrica sostanzialmente invariata. La perdita di efficacia potrebbe essere dovuta alla presenza del terreno fine di confinamento dello strato che deformandosi potrebbe ridurre la capacità di spostamento del getto e pertanto di irrigidimento del terreno granulare. Ripetendo le valutazioni del fattore di sicurezza a liquefazione si ottiene un valore medio (mediando ove possibile tra le due verticali CPTU post trattamento) variabile tra 0.9 e 1.2 per magnitudo 6.14 e tra 0.95 e 1.3 per magnitudo 5.9, ad eccezione in particolare dell’ultimo metro compreso tra 8 e 9 m circa di profondità nel quale l’incremento di resistenza è risultato trascurabile. Le prove di cross hole hanno mostrato che in termini di Vs si osserva un incremento della parte centrale dello strato compreso tra il 20 ed il 28% (con valori assoluti di incremento tra 50 e 80 m/s); tale incremento risulta ridotto fino ad annullarsi raggiungendo i bordi dello strato a contatto con i terreni fini più deformabili (Fig. 3b). Meno chiari i risultati forniti dagli andamenti delle velocità di compressione pre e post trattamento per le quali si osserva mediamente un incremento di Vp ma con zone in cui tale incremento non si è verificato o addirittura si è trasformato in decremento. I risultati delle Vp sono però da considerarsi indicativi in quanto affetti da maggiore incertezza interpretativa (Fig. 3b). Comportamento analogo è stato registrato dall’interpretazione delle MASW eseguite (interpretazione a cura del Dott. Geol. Nasser Abu Zeid). Le pseudosezioni della variazione assoluta e percentuale di Vs da prove MASW mostrate in Fig. 3c mostrano una variazione percentuale che raggiunge il 30% (in termini assoluti di 80-100 m/s) al centro dello strato trattato, riducendosi al 10% verso il bordo. Le tre tipologie di prove utilizzate nel campo prova hanno pertanto fornito valori comparabili circa l’efficacia di trattamento sia come valore di incremento fornito sia per modalità di funzionamento del trattamento eseguito. Le misure di sollevamento al piano campagna hanno mostrato una certa dispersione di risultati. Le due mire topografiche in asse alla maglia di trattamento hanno mostrato un sollevamento medio pari a circa 3.1 mm, mentre le due poste subito fuori dalle maglie una misura media pari a 2.4 mm. Dalle misure effettuate in condizione di free field con 4 m di ricoprimento i risultati di sollevamento a piano campagna hanno fornito risultati che possono considerarsi accettabili in funzione dell’applicazione al di sotto del fabbricato (per il quale gioca naturalmente un ruolo importante, al fine di limitare il problema, anche il carico trasmesso dall’edificio esistente per azioni gravitazionali). Per l’intervento comunque è stato predisposto un sistema di monitoraggio topografico di precisione del fabbricato da eseguirsi durante e alla fine del trattamento di iniezione, che ha mostrato in sostanza una assenza di effetti indotti. Considerazioni riassuntive. La nota riporta sinteticamente i primi risultati di un campo prova effettuata a San Carlo (FE) per la verifica di efficacia e limiti di un intervento di compaction grouting eseguito per la riduzione del rischio a liquefazione di uno strato liquefacibile posto a profondità 5-10 da piano campagna. Il campo prova ha mostrato come nel caso in esame con

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