GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

240 GNGTS 2015 S essione 2.3 l’esterno (del volume) e la generazione di un disegno positivo [per riduzione del valore di (σv 0 – u)]. Ne consegue che i terreni meno addensati risulteranno più suscettibili di liquefazione, differentemente i terreni più addensati saranno meno suscettibili di liquefazione. Un terreno addensato, a parità di granulometria, è caratterizzato da una porosità efficace inferiore rispetto a un terreno sciolto in forza della disposizione più compatta dei granuli. Poiché ad una minore porosità efficace corrisponde una minore permeabilità e dunque un maggiore tempo di dissipazione delle sovrappressioni interstiziali, sarebbe lecito attendersi, secondo le considerazioni precedenti, il verificarsi del fenomeno opposto ovvero maggiore suscettibilità alla liquefazione da parte di quei terreni più addensati. Tuttavia si è osservato che in quegli strati di terreno già sottoposti in passato a fenomeno di liquefazione, lo scheletro solido ha assunto configurazioni meno vulnerabili (in conseguenza dell’incremento del grado di addensamento), che riducono la probabilità di manifestazione del fenomeno. Indicativamente i terreni sabbiosi, con densità relativa prossima o superiore al 50-65%, e con un valore medio del 60%, possono dunque ritenersi poco suscettibili alla liquefazione; • il contenuto in argilla: nella legge di Mohr-Coulomb, con il termine c s’intende la coesione efficace o intercetta. Questa grandezza serve a quantificare le forze di superficie di natura elettrostatica che legano fra loro i granuli composti dai minerali argillosi. In condizioni non drenate, la sovrappressione interstiziale che si genera è tale da compensare temporaneamente gli sforzi totali agenti. Poiché u tende dunque a compensare lo sforzo totale agente σv 0 ne consegue che σv 0 –u=0. Quindi la resistenza al taglio in condizioni non drenate può considerarsi indipendente dall’entità di σv 0 . In conclusione si possono ritenere potenzialmente liquefacibili quei depositi sciolti che presentano le seguenti caratteristiche: - sabbie da fini a medie con contenuto in fine variabile (0 - 25%); - profondità sotto falda; - terreni poco o mediamente addensati; - profondità relativamente basse ( ≤ 15-20 m). Il caso di studio. Introduzione. Di seguito sono riportati i risultati del Test Site GEOSEC con metodo PRELIMIT TM per il consolidamento del terreno mediante iniezione di una speciale miscela chimica eco-compatibile, eseguito nel periodo Post Sisma in territorio del Comune di Sant’Agostino (FE). Sul sito insiste un involucro edilizio costituito da tre piani (Fig. 1), di cui solo il primo parzialmente interrato, che presenta uno sviluppo in pianta piuttosto regolare, approssimabile ad una forma rettangolare con vano scala centrale disposto sul lato dell’ingresso (Fig. 2). La struttura di fondazione presunta è di tipo diretta superficiale a platea. Le strutture verticali sono state realizzate in muratura portante con mattoni pieni a due teste su tutto il perimetro dell’edificio e su una parete trasversale parallela alla facciata d’ingresso. Il vano scala è sorretto da due pareti di muratura portante in mattoni pieni ad una testa. Le murature portanti proseguono inoltre con la stessa tipologia e distribuzione su tutti i livelli, salvo per la parete di spina che solo al primo livello risulta essere a due teste mentre ai livelli superiori si rastrema ancora ad una testa. I solai sono realizzati in latero-cemento e con solette a sbalzo in c.a. in corrispondenza dei balconi. La copertura è costituita da un solaio inclinato in latero-cemento con linea di colmo sul muro di spina. L’immobile risulta duramente colpito dallo sciame sismico del 20-29 maggio 2012 il cui epicentro è stato rilevato tra i comuni di Finale Emilia (MO) e San Felice sul Panaro (MO). In particolare, la scossa più dannosa è risultata essere quella delle ore 04:03 del 20 maggio 2012 di magnitudo 5.9 della scala Richter con epicentro a circa 15 km di distanza dalla frazione di San Carlo (FE). Durante l’evento sismico si è assistito a fenomeni di liquefazione dei terreni che hanno causato un movimento duplice di rotazione dell’edificio sul fronte est con conseguente sprofondamento del fabbricato (circa 20-30 cm) dal piano di campagna originario. La ragione

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