GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

GNGTS 2015 S essione 2.3 241 di tale cinematismo va probabilmente correlata alla presenza del terrapieno posto a ovest del fabbricato che ha determinato con la sua spinta una direzione preferenziale del cedimento, dato che le indagini geologiche hanno evidenziato la presenza di un profilo stratigrafico omogeneo al di sotto del fabbricato stesso. Il rilievo topografico strumentale, per la verifica dell’inclinazione subita dall’edificio, ha mostrato un’inclinazione massima dello stesso pari al 2% rispetto alla verticale; questo stato ha comportato principalmente alle murature portanti, condizioni non compatibili di evidenti sollecitazioni a taglio e a flessione in modo permanente riducendo drasticamente la capacità resistente delle membrature nei confronti delle eventuali azioni sismiche. E’ visibile inoltre un modesto quadro fessurativo alla struttura caratterizzato dalla presenza di piccole lesioni poste in corrispondenza dell’ammorsatura dei maschi murari e all’intradosso dei solai. L’edificio infine rientra nelle “Aree Blu”, così come definite dalla Determina della Regione Emilia-Romagna n°12418 del 02/10/12, in cui risultano univocamente individuate quelle aree interessate da evidenti e gravi fenomeni di liquefazione dei terreni. Per le ragioni sopra esposte l’edificio si trova in stato di danno più che gravissimo tale per cui si rende necessaria la demolizione. Sulla medesima impronta è prevista la realizzazione di un nuovo fabbricato che sarà fondato su platea armata. Prima della ricostruzione si è valutato, in armonia con i progettisti, la necessità di un intervento di consolidamento del terreno secondo la tecnologia del “ Compaction Grouting ” con l’obiettivo di mitigare il rischio migliorando le proprietà meccaniche dello strato di sabbia che aveva dato luogo ai fenomeni di liquefazione. Inquadramento geologico. Dal punto di vista geomorfologico il sito risulta inserito in un territorio complessivamente pianeggiante privo di fenomeni di dissesto con quote topografiche attorno a 17 m s.l.m.m. L’edificio in oggetto si trova in corrispondenza della scarpata di un paleoargine storico del Fiume Reno con dislivello di circa 2,50 m. In base alle conoscenze geomorfologiche del territorio e all’analisi del microrilievo l’area in oggetto si trova in corrispondenza di un paleo-alveo del Fiume Reno. Pertanto la parte morfologicamente più rilevata corrisponde al paleo-argine destro e la porzione più depressa coincide con il paleo- alveo vero e proprio. Dal punto di vista geografico l’area indagata è rappresentata nella sezione 185130 della Carta Tecnica Regionale. Il lotto indagato si inserisce nella zona LQ1 ‘Zona suscettibile di amplificazione e liquefazione per presenza di terreni suscettibili di liquefazione già nei primi 10 m dal piano campagna’ (cfr. studio di microzonazione sismica effettuato dalla Regione Emilia- Romagna per la ricostruzione post-sisma in http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/geologia/ temi/sismica/speciale-terremoto/sisma-2012-ordinanza-70-13-11-2012-cartografia ). Per la caratterizzazione dei terreni di fondazione sono state eseguite diverse indagini, prevalentemente CPTU per una stratigrafia del sito così riassunta: - da 0 a 4,6 m dal p.c. presenza di argille limose e limi argillosi; - da 4,6 a 10,4 m dal p.c. presenza di sabbie potenzialmente liquefacibili; - da 10,6 a circa 18 m dal p.c. presenza di argille consistenti. In occasione del test site è stata inoltre individuata la falda alla profondità di - 3,4 m dal p.c. Considerati inoltre fenomeni co-sismici manifestatisi sul sito in data 20/05/2012, che hanno Fig. 1 – Vista del fabbricato.

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