GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

GNGTS 2015 S essione 2.3 263 Sulla base dei risultati ottenuti per le diverse strutture analizzate, è stata ricavata la seguente formulazione: (6) La formulazione empirica proposta è basata sull’Eq. 4 e differisce dalla stessa per la presenza di una costante. La costante α assume il valore 0.011 e l’intervallo di validità è [3, 40] m. Conclusioni. Dall’analisi dei risultati è emerso che il periodo calcolato con la relazione riportata nelle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2008) risulta superiore al periodo fondamentale misurato sulle strutture reali indagate in Basilicata. Anche per i modelli numerici, ad eccezione dei modelli Bare Frames, la relazione delle NTC 2008 sovrastima il periodo di vibrazione. La formulazione proposta da Hong e Hwang (2000) riesce invece a stimare meglio i dati ottenuti dalla campagna di indagine sperimentale. Tuttavia, la valutazione delle diverse formulazioni deve tener conto degli aspetti strutturali degli edifici esistenti che si presentano assai differenti dagli edifici progettati secondo una moderna concezione sismica. La regolarità in pianta o in elevazione e la gerarchia delle resistenze sono caratteristiche generalmente non considerate nel processo progettuale degli edifici esistenti. Sulla base dei risultati ottenuti si possono effettuare alcune considerazioni in merito alla valutazione della sicurezza strutturale sia nei confronti degli Stati Limite di Esercizio (SLE) che degli Stati Limite Ultimi (SLU). Utilizzando l’approccio semplificato, basato sulla categoria di sottosuolo (A, B, C, D, E – restane escluse le categorie speciali), e considerata la forma spettrale proposta dalla norma, la sovrastima del periodo fondamentale di vibrazione di una struttura può portare a considerare accelerazioni spettrali più basse e, di conseguenza, forze di inerzia più basse. Le formulazioni del periodo proposte dalle attuali normative possono essere in accordo con la filosofia progettuale delle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2008), relativamente agli Stati Limite Ultimi (SLV e SLC), ai quali si associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali e quindi, di conseguenza, un aumento del periodo proprio di vibrare rispetto alle condizioni non danneggiate. Per gli Stati Limite di Esercizio (SLO e SLD), ai quali si associa, invece, l’assenza, o quasi, di perdita di rigidezza nei confronti delle azioni verticali e orizzontali, una tale sovrastima avrebbe come conseguenza quella di sottostimare le azioni sulla struttura. Pertanto, per essere più aderenti alle attuali filosofie progettuali, potrebbe essere opportuno considerare due distinte formulazioni del periodo fondamentale, con riferimento ai diversi stati limite considerati. Fig. 3 – Relazione tra il periodo fondamentale di vibrare e l’altezza per i diversi casi analizzati.

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