GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

266 GNGTS 2015 S essione 2.3 diretto viene valutato mediante l’uso di curve di fragilità o funzioni di danno; tali curve sono funzioni log-normali cumulative che danno la probabilità di raggiungere o superare differenti stati di danneggiamento, dato il valore di scuotimento del terreno a cui è sottoposto l’elemento considerato. La metodologia citata è stata applicata alla valutazione del rischio sismico dell’oleodotto transalpino (Transalpine Pipeline - TAL) che collega Trieste a Ingolstadt in Germania. L’infrastruttura inizia nel Golfo di Trieste con l’impianto marino di approdo delle navi, in cui viene scaricato il petrolio greggio (con una media di 35 milioni di tonnellate di greggio scaricate ogni anno) e trasferito al Parco Serbatoi di Dolina attraverso quattro tubazioni interrate. Da qui parte la pipeline interrata che attraversa l’intero territorio del Friuli - Venezia Giulia e, dopo aver valicato le Alpi, prosegue il suo percorso in Austria per raggiungere Ingolstadt in Germania, da dove si snoda in due direzioni terminando ad ovest nei pressi di Karlsruhe e ad est a Neustadt, per una lunghezza complessiva di 753 chilometri. L’analisi di rischio sismico qui presentata si concentra sulla parte di impianto ubicata sul territorio del Friuli - Venezia Giulia e consiste nell’impianto marino di approdo delle navi, nel deposito di stoccaggio, in tre impianti di compressione e nel sistema stesso di trasporto del petrolio greggio mediante una condotta interrata. La pericolosità sismica. È stato applicato l’approccio probabilistico per lo studio di pericolosità sismica proposto originariamente da Cornell (1968) tramite il software Crisis 2015 (Ordaz et al. , 2015). L’approccio di Cornell è basato su due ipotesi di lavoro: 1) gli intervalli di occorrenza dei terremoti hanno una distribuzione esponenziale (gli eventi seguono, cioè, un processo di Poisson, senza perciò alcuna memoria del tempo, dimensione e ubicazione degli eventi precedenti); 2) la magnitudo è esponenzialmente distribuita (relazione di Gutenberg – Richter: GR). La sismicità, inoltre, è considerata uniformemente distribuita all’interno delle sorgenti sismiche. Il metodo di Cornell (1968) necessita dei seguenti dati di input: geometria delle sorgenti sismiche, modello di sismicità (in termini di numero medio di terremoti per intervallo di magnitudo e massima magnitudo) e modello di attenuazione del moto del suolo. La quantificazione delle incertezze (McGuire, 1977) è un punto cruciale nel calcolo della pericolosità sismica su base probabilistica (PSHA). Due tipi di incertezze caratterizzano i risultati di PSHA: la variabilità aleatoria e l’incertezza epistemica (McGuire e Shedlock, 1981; Toro et al. , 1997). La variabilità aleatoria è la casualità naturale in un processo: se ne tiene conto in PSHA introducendo la deviazione standard dei modelli considerati nei calcoli. L’incertezza epistemica è l’incertezza scientifica nella scelta del modello utilizzato a rappresentare il processo, ed è causata da dati e conoscenze limitati: se ne tiene conto utilizzando modelli alternativi. L’approccio ad albero logico in PSHA (Kulkarni et al. , 1984; Coppersmith e Young, 1986) è stato introdotto per la quantificazione delle incertezze epistemiche. Ogni nodo della struttura dell’albero logico rappresenta una componente specifica del calcolo (zonazione sismogenetica, modello di sismicità, modello di attenuazione, ecc.) e raccoglie una serie di modelli alternativi, rappresentati dai diversi rami dell’albero. I rami alternativi dovrebbero essere indipendenti tra loro ed esaustivi delle opinioni della comunità scientifica. Il risultato complessivo finale (valore medio e deviazione standard) è ottenuto pesando adeguatamente i risultati individuali provenienti dai diversi rami (Rebez e Slejko, 2004a). Nel presente studio, è stato considerato un albero logico semplificato rispetto a quanto già utilizzato per la regione Friuli - Venezia Giulia (Slejko et al. , 2011) che si compone di: due zonazioni sismogeniche [FRI: Slejko et al. (2008) e DISS (DISS Working Group, 2010)], un solo approccio per la definizione del modello sismicità (Slejko et al. , 1998), un metodo statistico per il calcolo della magnitudo massima (Kijko and Graham, 1998) e la relazione di attenuazione (GMPE) di Bindi et al. (2011) per il calcolo del picco di accelerazione orizzontale (PGA) e del picco di velocità (PGV). È stata stimata la pericolosità sismica in termini di PGA e PGV per un tempo di ritorno (Tr) di 475 anni, standard di riferimento per la progettazione sismica di edifici di civile abitazione, e per il Tr di 1950 anni, corrispondente allo Stato Limite di Collasso per

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=