GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

GNGTS 2015 S essione 2.3 267 un’opera strategica. Vista l’importanza dell’opera, si è voluto anche verificare l’utilizzo del Tr di 2475 anni. I calcoli sono stati ripetuti per le tre tipologie di terreno roccioso, rigido e soffice sulla base dei parametri della relazione di attenuazione stimata da Bindi et al. (2011). Essendo il comportamento sismico delle tubazioni interrate fortemente influenzato dalla risposta sismica del terreno, si è voluto, sulla base della metodologia sviluppata in Slejko et al. (2011), aggregare in un’unica mappa ( soil seismic hazard map ), tramite la tecnologia GIS, i risultati di pericolosità per le tre tipologie di suolo sulla base delle conoscenze litologiche derivate da Carulli (2006a, 2006b), in modo tale da evidenziare l’amplificazione sismica nei terreni rigidi e soffici nelle reali posizioni in cui essi sono presenti. Per identificare gli effetti di near field (Grimaz, 2012; Grimaz e Malisan, 2014), gli alti livelli di sismicità sono stati associati alle sorgenti lineari del database italiano delle faglie DISS (DISS Working Group, 2010), considerando il modello di terremoto caratteristico. Questo modello è stato introdotto da Schwartz e Coppersmith (1984) per la sismicità della California dove si ipotizza che ciascuna faglia possa produrre solo terremoti di una certa magnitudo (+/- 0,5), detta caratteristica, in accordo con la dimensione geometrica della possibile rottura lungo la faglia. In sintonia a questo modello, Wells e Coppersmith (1994) hanno sviluppato delle relazioni di scala tra la dimensione della rottura di faglia e la magnitudo caratteristica. La scarsità dei dati e la difficoltà di associare i terremoti alle faglie non permette ancora ai sismologi di decidere se questo modello è valido ovunque, solo per alcune faglie o non lo è. Entrando nel dettaglio del nostro lavoro, per la magnitudo del terremoto caratteristico è stato considerato il valore riportato in DISS collegato a un’incertezza di solo +/- 0,3 e il relativo intervallo di ricorrenza (Tab. 1). Alle sorgenti lineari sono state aggiunte le zone sismiche della zonazione FRI nelle quali sono stati rimossi i terremoti forti, interpretati come caratteristici per le faglie considerate. Questa sismicità minore è stata interpolata con il modello GR ed è stata utilizzata nei calcoli di PSHA. Tab. 1 - Elenco delle sorgenti sismiche individuali riportate in DISS (DISS Working Group, 2010) usate in questo lavoro e le loro principali caratteristiche. Nome = nome della sorgente sismica, h = profondità, IR = intervallo di ricorrenza, Sismo = data dell’ultimo terremoto. Codice Nome Lunghezza Larghezza Min h Max h IR Sismo Max (km) (km) (km) (km) (anni) Mag. ITIS101 Montello 22 11.2 1.0 8.2 513 Unknown 6.5 ITIS102 Bassano-Cornuda 18 9.5 1.0 6.4 1724 25/02/1695 6.6 ITIS108 Maniago 8 5.5 0.5 3.3 1941 10/07/1776 5.9 ITIS109 Sequals 16.5 9.0 1.0 6.8 5000 Unknown 6.5 ITIS112 Tramonti 6 4.5 1.0 3.6 660 07/06/1794 5.8 ITIS113 Monte Grappa 5 3.9 0.5 2.7 400 12/06/1836 5.5 ITIS119 Tarcento 6 4.5 2.0 4.3 793 11/09/1976 5.7 ITIS120 Gemona South 16 9.0 2.0 6.5 1148 06/05/1976 6.5 ITIS121 Montenars 8 5.5 2.0 5.2 1361 15/09/1976 6.0 ITIS122 Gemona East 10 6.4 6.5 10.2 1230 15/09/1976 6.1 ITIS124 Cansiglio 10 6.4 1.5 6.4 1154 18/10/1936 6.1 ITIS125 Polcenigo-Montereale 15 8.5 2.0 7.5 1282 29/06/1873 6.4 ITIS126 Medea 16 9.0 0.5 6.9 3571 Unknown 6.4 ITIS127 Thiene-Bassano 18 9.5 1.0 5.8 1500 Unknown 6.6 SIIS001 Idrija 50 12.6 1.0 13.4 2000 26/03/1511 6.8 SIIS002 Bovec-Krn 13 6.3 3.0 9.2 360 12/04/1998 5.7

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