GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale
Dalla Tab. 3 si evidenzia la notevole influenza della tipologia di suolo sui risultati: il terminal marino di Trieste e il parco serbatoi, pur essendo separati da non più di 5 km, sono impostati su suoli diversi, comportando, pertanto, una diversa risposta sismica causata dall’amplificazione dei suoli soffici, che in questo caso specifico generano nel sito del terminal marino un aumento considerevole sia di PGA che di PGV rispetto al sito del parco serbatoi, che è ubicato su roccia. In termini di valori assoluti, la stazione di pompaggio C2, posta nei pressi del lago di Cavazzo, risulta essere il sito con maggiore pericolosità sismica con un valore di PGA di 0,46 e 0,80 g e di PGV di 26 e 52 cm/s rispettivamente per 475 e 2475 anni di Tr. Vulnerabilità dell’impianto . Il rischio sismico degli elementi oggetto di studio viene espresso in termini di danno fisico diretto, valutato mediante curve di fragilità, o funzione di danno, calibrate empiricamente. Per applicare tali curve, in generale, è necessario avere a disposizione la seguente serie di dati: classificazione dell’elemento considerato, definizione dei livelli di danno atteso, valori del parametro di scuotimento (PGA, PGV) da associare all’elemento considerato (esso rappresenta la variabile casuale che si considera abbia una distribuzione lognormale), media e deviazione standard delle curve di fragilità (variano in funzione della classe di appartenenza dell’elemento e del livello di danno considerato). Sulla base delle indicazioni delle linee guida da parte dell’American Lifeline Alliance (ALA, 2001), la vulnerabilità sismica di strutture interrate è descritta da curve che riportano un indicatore prestazionale, come il tasso di riparazione (numero di rotture e quindi di riparazioni per chilometro) stimato sulla base di dati empirici (osservazionali), in funzione di un parametro rappresentativo dello scuotimento (p. es. PGA o PGV). Nel presente studio, invece, è stata utilizzata la metodologia di Lanzano et al. (2013a, 2013b), che considera una rappresentazione alternativa all’indicatore prestazionale rivolto alle conseguenze di un’eventuale rottura in caso in cui la pipeline è sottoposta ad un evento sismico, piuttosto che ai relativi costi di riparazione. Lanzano et al. (2013a, 2013b) hanno creato un database ragionato di danneggiamento a tubazioni a seguito di evento sismico ed hanno effettuato una classificazione (Tabb. 4 e 5) in base allo Stato di Danneggiamento (SD: livelli crescenti di danneggiamento strutturale) e allo Stato di Rischio (SR: effetti negativi di una perdita di contenuto sull’ambiente esterno). La metodologia prevede due tipologie di vulnerabilità per le tubazioni interrate: una per rappresentare i livelli di rischio nel caso in cui le tubazioni siano sottoposte a deformazioni transienti, indotte dalle onde di taglio (Lanzano et al. 2013a); una seconda, invece, per Tab. 3 - Valori di PGA (g) e PGV (cm/s) per le cinque tipologie di elementi considerati. Tipologia Tipo Tr = 475 Tr = 2475 Elementi di suolo PGA (g) PGV (cm/s) PGA (g) PGV (cm/s) Stazione C1 rigido 0,35 19 0,61 35 Stazione C2 rigido 0,46 26 0,80 52 Stazione C3 rigido 0,35 23 0,69 51 Terminal marino soffice 0,20 17 0,58 46 Parco serbatoi roccia 0,12 9 0,31 23 Tab. 4 - Stati di Danno per le tubazioni (Lanzano et al. , 2013a). SD Livello Danno strutturale DS0 Lieve Sezioni con danni trascurabili DS1 Significativo Rotture longitudinali localizzate; compressione dei giunti DS2 Severo Rotture per trazione, sfilamento del giunto 270 GNGTS 2015 S essione 2.3
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