GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

III Ancora a Trieste. Perché l’OGS è di casa, perché la città ospita un palazzo dei congressi bello e adeguato alle necessità, ma anche, o soprattutto, perché Trieste è risultata gradita nel passato ai partecipanti. Come ben si sa il Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida (GNGTS) ufficialmente non esiste dal 2000, anno in cui il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha deciso di chiudere i suoi Organi. Da allora il GNGTS esiste nella misura in cui i ricercatori hanno creduto, e credono, che esista: si potrebbe dire che il GNGTS è la materializzazione del desiderio dei ricercatori di incontrarsi una volta all’anno e raccontarsi cosa hanno fatto e soprattutto cosa stanno sviluppando. Niente “messa cantata”, dunque, ma snella presentazione dei “lavori in corso”. Nelle intenzioni di chi coordina il GNGTS, per dar spazio soprattutto ai giovani di “presentarsi in società” e fare il “battesimo del fuoco”. Recentemente la partecipazione dei giovani sembra un po’ diminuita, probabilmente perché sempre meno giovani trovano posto negli atenei e negli istituti di ricerca e anche perché i fondi sono sempre più risicati e pure trasferte vicine gravano sui bilanci. Oppure, come qualcuno mi ha segnalato recentemente, perché il convegno si è spostato anche su temi di carattere normativo e applicativo coinvolgendo professionisti ed amministratori e perdendo, forse, un po’ della sua verginità scientifica. Il GNGTS, dicevo, non esiste ufficialmente e, dopo esser sopravvissuto 15 anni in questa “terra di mezzo” è giunta l’ora di strutturarlo. Per questo è in fase di realizzazione un accordo fra enti per garantire in futuro l’esistenza di questa realtà, finchè se ne sentirà l’utilità. L’ubicazione relativamente decentrata di Trieste e il ripetersi per la quinta volta del convegno in questa sede non dovrebbero favorire l’affluenza dei ricercatori, considerando anche i fondi sempre limitati destinati alla ricerca che condizionano da anni la partecipazione, specialmente dei più giovani. I presupposti per una buona riuscita del convegno, comunque, ci sono, visto l’alto numero di note ricevute per la presentazione e il numero di pre-iscritti che un mese prima del convegno sfiora le 200 unità. La strutturazione del convegno su 3 temi, proposta negli ultimi anni, é stata mantenuta: ci sembra rispecchi le principali discipline geofisicheerisultadisempliceorganizzazione. Pertanto anche quest’anno le presentazioni sono state suddivise nei tre temi generali: Geodinamica, Caratterizzazione Sismica del Territorio e Geofisica Applicata, che sintetizzano i grandi filoni lungo i quali si articola la ricerca geofisica italiana. Ogni tema, poi, si sviluppa in tre sessioni specifiche con apertura sia alla componente geologica che a quella ingegneristica. È doveroso segnalare l’interesse che l’argomento sismologico riveste da alcuni anni e che si manifesta in maniera decisa con l’elevato numero di relative presentazioni che spaziano dall’individuazione di faglie potenzialmente attive e lo studio di particolari terremoti alle stime di pericolosità sismica e di risposta locale per giungere alle ricadute in termini normativi atti a salvaguardare la sicurezza di persone e cose nel caso di terremoto. Anche quest’anno è stata fatta la scelta di raccogliere note estese (ma non troppo) a Prefazione Fig. 1 – Numero di partecipanti ai convegni GNGTS. Il primo convegno si è tenuto nel 1981 e, in seguito, ha avuto cadenza annuale con l’eccezione del 1982. Il numero dei partecipanti all’ultimo convegno è aggiornato ad un mese prima dell’inizio del convegno stesso.

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