GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

A seguito dello scavo archeologico del 1991 e ai successivi rilievi e studi condotti dall’archeologo Bordonaro (2011), è emersa la presenza di tombe a fossa intramezzate da sepolture a cappuccina e a enchytrismòs, da incinerazioni e da tombe a grotticella artificiale. Queste ultime, ancora oggi visibili, ospitavano sepolture plurime accompagnate da corredi costituiti da vasellame di produzione greca e indigena ed erano chiuse da lastre di gesso provenienti dalla vicina contrada Balatelle. L’esistenza del nucleo abitato di Monte Falcone è messa in risalto dalla presenza di possibili strutture murarie, indiziate da allineamenti di rocce ubicate sul versante meridionale; l’abitato di Monte Carrozza, invece, è testimoniato dal ritrovamento di lastre e pietre squadrate utilizzate presumibilmente nelle costruzioni di edifici. Su entrambi i rilievi è documentata anche una fase di età preistorica come dimostrano gli strumenti in ossidiana di Pantelleria e sporadici frammenti di ceramica monocroma rossa riconducibili all’età del Rame. Tracce di frequentazioni in età bizantine e araba sono presenti, invece, soltanto a Monte Falcone. Con lo scopo di realizzare scavi mirati e quindi rivalutare il prezioso sito archeologico è stata intrapresa una campagna di misure geofisiche. E’ da sottolineare che i siti archeologici in esame non sono stati mai indagati con metodologie di indagine indiretta e non sono stati mai studiati nella loro totale estensione. L’utilizzo delle prospezioni geofisiche hanno avuto dunque l’obiettivo di mappare gli elementi archeologici ancora sepolti e presumibilmente non violati dai “tombaroli”, consentendo al tempo stesso operazioni di scavo archeologico mirate e produttive, nonché la descrizione accurata dell’estensione e delle modalità di sviluppo areale dell’insediamento. Inquadramento geologico dell ’ area indagata. L’area in cui ricadono i siti archeologici di Monte Falcone e di Monte Carrozza si trova nel territorio del Comune di Baucina (Palermo), che dal punto di vista cartografico risulta compreso nelle tavolette a scala 1:25000 “Ciminna” e “Ventimiglia di Sicilia” edite dall’Istituto Geografico Militare Italiano (Fig. 1b). La zona oggetto di studio si colloca in corrispondenza di un range altimetrico compreso tra circa 580 e 740 m s.l.m., e presenta una morfologia che dipende strettamente dalla litologia delle formazioni affioranti e dall’interazione con le caratteristiche idrologiche e climatiche locali. In questa zona alto collinare dominano i terreni miocenici di natura biocalcarenitica della Formazione Baucina e il sovrassegno quaternario del deposito di falda a grossi blocchi. La presenza di copertura vegetale in questi terreni varia con le stagioni ma si rileva quasi sempre la dominanza di cespugli e arbusti. Nei siti di Monte Falcone e Monte Carrozza, laddove sono presenti affioramenti litoidi (calcarei, conglomeratici o quarzarenitici), la morfologia del terreno si presenta aspra, con scarpate accidentate e talvolta sub-verticali che spesso danno luogo a fenomenologie franose di crollo. Invece, in corrispondenza degli affioramenti prevalentemente argilloso - sabbiosi il terreno mostra minore acclività e le fenomenologie franose prevalenti, descritte nel P.A.I. (Atars, 2010), sono i colamenti lenti, i fenomeni franosi diffusi, le frane complesse e, in misura minore, i fenomeni di erosione accelerata, soliflusso e scorrimento. Dal punto di vista idrologico il territorio limitrofo è interessato dalla presenza dei torrenti Acquasanta e Margio. Il regime idrologico è prettamente torrentizio e i deflussi superficiali sono limitati a brevi periodi dell’anno, durante la stagione piovosa ed in concomitanza di precipitazioni intense e concentrate. Dal punto di vista geologico i due rilievi sono costituiti dalle seguenti formazioni mioceniche, dal basso verso l’alto (Fig. 1b): Formazione Terravecchia (Tortoniano superiore – Messiniano inferiore): si tratta di conglomerati e sabbie grossolane, peliti sabbiose, sabbie ed arenarie pelitiche, argille sabbiose e peliti, marne grigie o azzurrognole con plancton calcareo. Sono di ambiente fluvio-deltizio fino a piattaforma aperta. Il limite inferiore è inconforme sui terreni più antichi. In particolare sono presenti i seguenti membri: 94 GNGTS 2015 S essione 3.2

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