GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale

dalla presenza di discontinuità stratigrafiche nel sottosuolo. Sulla base di una trasformata di Fourier, è quindi possibile ricostruire, nel dominio della frequenza, la distribuzione spettrale dei record, orizzontali e verticale (misurati nel dominio del tempo), e quindi calcolare la HVSR. La presenza di un picco nella curva HVSR attesta la presenza di una discontinuità meccanica lungo la verticale del sito di misura. Il lavoro sul campo è stato realizzato con tre diversi strumenti e diverse prove sono state eseguite ripetendo le misurazioni su uno stesso sito in momenti distinti per la verifica della ripetibilità dei risultati. La frequenza di campionamento era 128 Hz con tempi di registrazione compresi tra i 30 e i 12 minuti, secondo quanto previsto dai criteri SESAME per una curva H/V affidabile alle frequenze di interesse (Koller et al. , 2004; Bard et al. , 2005). Il software Grilla (Micromed 2006, 2008) è stato utilizzato per elaborare con gli stessi criteri tutti i record nell’intervallo di frequenza 0-64 Hz, considerando finestre temporali di 20 s e una tecnica di smoothing basata su una finestra triangolare con ampiezza pari al 10%. Frequenze naturali e loro ampiezze. Nei bacini di avanfossa fortemente subsidenti, come la Pianura Padana a partire dal Pleistocene medio, in corrispondenza delle culminazioni strutturali delle anticlinali per propagazione di faglia (fault-propagation folds), lo spessore dei depositi quaternari continentali è generalmente ridotto. Inoltre, questi depositi sono generalmente costituiti da successioni sedimentarie condensate o addirittura con lacune stratigrafiche e, in questa regione, si sovrappongono direttamente alle unità marine plioceniche (Pieri e Groppi, 1981; Boccaletti et al., 2004; Martelli e Molinari, 2008). Di conseguenza, si verifica un contrasto di impedenza elevato a causa del brusco aumento, sia della velocità delle onde sismiche, sia della densità del materiale. Tali condizioni meccaniche sono particolarmente adatte ad essere rilevate attraverso le analisi HVSR. In particolare, quando la variazione litologica è brusca e stratigraficamente ridotta a pochi metri, o anche meno, la curva HVSR presenta un elevato e marcato picco di amplificazione. Come comunemente accettato in letteratura, la frequenza del picco di amplificazione è in prima approssimazione proporzionale alla velocità delle onde di taglio del sovrastante corpo sedimentario e all’inverso della profondità della discontinuità secondo la formula (la cosiddetta equazione di risonanza) (1) In alcuni settori delle anticlinali sepolte, uno strato relativamente sottile di depositi marini del Pliocene superiore-Pleistocene inferiore (anche solo 20-30 m) potrebbe essere interposto tra la sovrastante successione sedimentaria continentale ‘condensata’ e le unità litologiche sottostanti. In questo contesto geologico, il contrasto di impedenza è in qualche modo distribuito o, eventualmente, suddiviso tra più di una superficie. In questo caso, l’analisi HVSR mostra due (o più) picchi ravvicinati o uno relativamente largo (Oliveto et al. , 2004; Castellaro et al. , 2005). In linea di principio, più alto è il picco, maggiore è il contrasto di impedenza tra i due strati, mentre più è stretto il picco (cioè caratterizzato da una piccola gamma di frequenze), più è netta la variazione litologica nella colonna stratigrafica. Distribuzione areale. Durante le campagne geofisiche sono state effettuate circa 150 misurazioni, di cui circa il 10% sono state scartate sulla base dei criteri SESAME, o per anomalie nello spettro di Fourier di una singola componente, o perché affette da disturbi di origine antropica. Di conseguenza, solo 136 misure sono state considerate e successivamente analizzate per le finalità di questo studio. Esse sono distribuite in tutta l’area indagata (Fig. 1), anche se con una densità variabile al fine di meglio evidenziare la geometria dell’anticlinale di Mirandola che rappresenta il caso di studio strutturale e stratigrafico del presente lavoro. Come sopra accennato, per ogni sito sono state considerate l’ampiezza del valore di picco della curva HVSR, A , e la frequenza corrispondente, f 0 (comunemente indicata come frequenza naturale). A questo proposito si noti che sono stati analizzati solo i picchi tra 0,2-0,4 e ~10 GNGTS 2015 S essione 1.2 77

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