GNGTS 2015 - Atti del 34° Convegno Nazionale
s, rispettivamente, nei due siti misurati di Medolla e Mirandola. Di conseguenza, è possibile dedurre che la profondità della discontinuità evidenziata dal valore della frequenza naturale, è compresa fra 75-90 m, sulla cresta della anticlinale di Mirandola (per esempio vicino San Giacomo Roncole; Fig. 1 e 2), e più di 150 m sia a nord che a sud lungo i due fianchi della piega e verso la periclinale orientale. Anche se per successioni sedimentarie lateralmente eterogenee sarebbe necessario un numero molto maggiore di dati stratigrafici diretti (pozzi, carotaggi, ecc.) per stabilire un affidabile rapporto frequenza-spessore (e.g. Ibs von Seht e Wohlenberg, 1999; Gosar e Lenart, 2010), l’area indagata è caratterizzata da una stratigrafia tutto sommato solo poco variabile e quindi la taratura eseguita attraverso i due sondaggi della Regione Emilia-Romagna può essere considerata sufficientemente vincolata ai fini del presente studio. Secondo i profili calibrati della velocità media e seguendo lo stesso approccio descritto in precedenza e utilizzato per correlare lateralmente le misure 1D HVSR (Fig. 2a), sono stati elaborati diversi transetti orientati NNE-SSW. I risultati di questo approccio applicato in modo sistematico e le relative proposte di correlazione tra i diversi picchi HVSR sono stati recentemente sottomessi dagli stessi autori. Tali correlazioni rendono possibile osservare un andamento sostanzialmente uniforme, marcato da alcune superfici principali (cioè caratterizzate da un evidente contrasto di impedenza) convergenti da nord e sud verso la culminazione della anticlinale. Questa geometria è evidenziata dai picchi di frequenza più pronunciati e relativamente elevati, che comunemente corrispondono alla profondità del cosiddetto pseudo- bedrock (cioè V S ≥ 600 m/s). Considerazioni conclusive. L’amplificazione sismica è influenzata dalla rigidità del suolo e soprattutto dal contrasto di impedenza tra unità sismiche superficiali. Di conseguenza, le mappe di frequenza naturale sono della massima importanza perché permettono di riconoscere le aree caratterizzate da un elevato contrasto di impedenza in cui si prevede unamaggiore amplificazione del moto del suolo in caso di scuotimento sismico. Se la frequenza di amplificazione di un terreno di fondazione è prossima a quella propria dell’edificio, può verificarsi un effetto detto di doppia risonanza , per cui il rischio per la costruzione di subire danni strutturali aumenta notevolmente (es Castellaro et al. , 2014). A questo proposito, le mappe di frequenza naturale e di amplificazione possono risultare importanti nella pianificazione urbanistica per definire le altezze degli edifici (ad esempio il numero di piani) a, consentendo così agli ingegneri di migliorare il comportamento antisismico di nuove costruzioni. L’amplificazione sismica infatti è considerata la prima causa di danni e di collasso durante un terremoto. Con la presente ricerca è stata studiata e ricostruita la distribuzione dell’amplificazione naturale dovuta alla presenza di un contrasto impedenza nel sottosuolo, sia in termini di frequenza (Fig. 1) che di ampiezza del rapporto H/V (Tarabusi e Caputo, sottomesso). Ci si è concentrati sulla zona di Mirandola e dintorni per diversi motivi: in primo luogo, perché si tratta di un Fig. 3 – La curva HVSR (in rosso) ottenuta dalla misurazione eseguita in corrispondenza del sondaggio con cross-hole realizzato a Mirandola e la curva modellata (in blu) ottenuta utilizzando un modello di velocità semplificato a partire dai dati del cross-hole . 80 GNGTS 2015 S essione 1.2
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