GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale
78 GNGTS 2016 S essione A matrice Considerazioni conclusive. I risultati delle indagini preliminari evidenziano la possibile esistenza di fenomeni di amplificazione sismica nell’abitato di Amatrice. Tale amplificazione sembrerebbe manifestarsi nell’intervallo di frequenze (2-5 Hz) con una direzionalità significativa (quest’ultimo merita ulteriori approfondimenti). Per quanto attiene la campagna di monitoraggio eseguita sulle strutture di interesse strategico per il DPC, le risultanze preliminari sembrerebbero escludere l’esistenza di possibili fenomeni di risonanza terreno-struttura. Ringraziamenti. Parte delle attività sono state svolte nell’ambito dei Progetti di Ricerca finanziati dalla Convenzione DPC-Reluis 2016. Bibliografia Ditommaso R., Ponzo F.C. and Auletta G.; 2015: Damage detection on framed structures: modal curvature evaluation using Stockwell Transform under seismic excitation. Earthquake Engineering and Engineering Vibration,14, 265- 274. Ditommaso R. and Ponzo F.C.; 2015: Automatic evaluation of the fundamental frequency variations and related damping factor of reinforced concrete framed structures using the Short Time Impulse Response Function (STIRF). Engineering Structures; 82: 104–112. Ditommaso R., Mucciarelli M. and Ponzo F.C.; 2012: Analysis of non-stationary structural systems by using a band- variable filter. Bulletin of Earthquake Engineering, DOI: 10.1007/s10518-012-9338-y. Ditommaso R., Mucciarelli M., Gallipoli M.R. and Ponzo F.C.; 2010: Effect of a single vibrating building on free-field ground motion: numerical and experimental evidences. Bull. Earthquake Eng. 8:693–703. DOI 10.1007/s10518- 009-9134-5. Ponzo F.C., Ditommaso R., Auletta G. and Mossucca A.; 2010: A Fast Method for Structural Health Monitoring of Italian Strategic Reinforced Concrete Buildings. Bulletin of Earthquake Engineering; 8, Number 6, 1421-1434, DOI: 10.1007/s10518-010-9194-6. Il terremoto di Amatrice del 24 agosto 2016: effetti nell’area epicentrale e valutazione dell’intensità macrosismica attraverso la scala EMS A. Tertulliani, R. Azzaro, F. Bernardini, R. Camassi, S. Del Mese, E. Ercolani, L. Graziani, A. Maramai, A. Rossi, P. Albini, L. Arcoraci, M. Berardi, C. Bignami, B. Brizuela, C. Castellano, V. Castelli, S. D’Amico, V. D’Amico, A. Fodarella, I. Leschiutta, M. Locati, V. Pessina, A. Piscini, A. Rovida, M. Sbarra Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Introduzione. Il 24 agosto alle ore 03:36 (italiane) un terremoto di ML 6.0 (Mw 6.0) localizzato in prossimità di Accumoli, ha colpito una vasta porzione dell’Appennino centrale compresa tra le province di Ascoli Piceno, Perugia e Rieti (Gruppo di Lavoro INGV sul terremoto di Amatrice, 2016). Secondo il catalogo sismico CPTI15 (Rovida et al. , 2016; http://emidius.mi.ingv.it/CPTI15- DBMI15/, aggiornato al 2014) il più antico tra i terremoti avvenuti nell’area occorse nel 1627 (Accumoli, Io 7-8 MCS, Mw 5.3); di esso si hanno scarse notizie sul danneggiamento di pochi edifici importanti di Accumoli (Monachesi e Castelli, 1992). Il terremoto locale più forte oggi noto avvenne nel 1639 (Amatrice, Io 9-10 MCS, Mw 6.2) e devastò il centro urbano di Amatrice e le località circostanti, con caratteristiche che in parte ricordano il quadro di elevata distruttività osservato in seguito all’evento in studio. Il terremoto del 1639 fu seguito da due eventi di energia più bassa nel 1646 (Monti della Laga, Io 9 MCS, Mw 5.9) e nel 1672 (Amatrice, Io 7-8 MCS, Mw 5.3). Le località interessate dalla sequenza sismica del 2016 subirono anche gli effetti dei fortissimi terremoti del 1703 (Valnerina); le testimonianze disponibili sono però estremamente generiche (danni gravissimi e vittime). Nel Settecento e per gran parte dell’Ottocento non
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