GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale

GNGTS 2016 IX Francesco Giorgetti nasce nel 1937 a Cividale del Friuli e qui ritornerà, purtroppo per sempre, il 18 aprile 2016 lasciando uno struggente rimpianto non solo nella famiglia, ma anche negli amici e in tutta la comunità scientifica di Scienze della Terra. La sua curiosità di scoprire gli aspetti della natura e il suo spirito di avventura lo portano fin dalla gioventù a partecipare alle esplorazioni delle grotte del suo amato Friuli, iscrivendosi al glorioso Circolo Speleologico ed Idrologico Friulano, nel cui periodico “In Alto” vedrà la luce nel 1963 il suo primo lavoro su una cavità dell’alta Carnia. Negli anni sarà eletto nel Collegio dei Probiviri del Consiglio Direttivo del Circolo. Laureatosi a Padova nel 1963 in Scienze Geologiche inizia la sua vita di lavoro con una avventurosa esperienza come geotecnico presso una ditta di costruzione di strade in Nigeria. Rientrato in Italia alla fine degli anni ’60 trova impiego presso l’OGS (Osservatorio Geofisico Sperimentale ora Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale) di Trieste. Sono gli anni in cui, a seguito della dinamica attività del prof. Carlo Morelli, fondatore e primo Presidente dell’Ente, vengono svolte intense campagne di batimetria, gravimetria, geomagnetismo, oceanografia e sismica a riflessione nel Golfo di Trieste, estese poi all’intero Adriatico e al Mediterraneo. Le ricerche di geologia marina vengono svolte attraverso strumenti geofisici installati, talora in modo precario e rudimentale, a bordo di pescherecci d’altura, rimorchiatori d’alto mare o navi di appoggio costiero riallestiti quale nave oceanografiche. Sono campagne dure, faticose e lunghe ma l’amore per il mare e per la ricerca, sentimenti che lo accompagneranno per tutta la vita, nonché il suo spirito di avventura, spingono Francesco Giorgetti (che gli amici ricorderanno sempre con l’affettuoso diminutivo di Checco) a partecipare alla maggior parte di queste attività marine delle quali conserverà un indelebile ricordo. Strettamente legate ai suoi primi studi speleologici sono invece le ricerche idrogeologiche che perseguirà nell’età più matura e che sono rivolte sia alle acque continentali che a quelle marine. Delle prime indaga sia la provenienza di acque di origine carsica sia la distribuzione delle falde freatiche profonde dell’alta pianura friulana sia la geochimica delle acque, mirando alle strategie per la tutela delle risorse idriche sotterranee. Delle acque marine, con le campagne geofisiche citate, indagherà dapprima le caratteristiche morfologiche, fisiche e chimiche del fondo marino del Golfo di Trieste poi la profondità e la natura dei sedimenti costieri e di fondo dell’intero Adriatico. Nell’OGS Francesco Giorgetti continuerà la sua carriera fin dal 1974 come primo ricercatore nel campo della sismologia diventando poi Direttore dell’Ente dal 1977 al 1981. E’ il periodo più intenso del suo impegno scientifico anche nella comunicazione con il pubblico quando, attraverso i mezzi di informazione, fornisce alla popolazione, alla sua gente friulana colpita dai terremoti del 1976, le corrette informazioni scientifiche sull’evoluzione sismica del disastroso fenomeno diventando molto popolare per le sue rassicuranti interviste. Delle molte decine di lavori della sua produzione scientifica, relativi alla Geofisica applicata, all’Idrogeologia, alla Sismologia, alle Prospezioni geofisiche e alla Geodinamica, ben 58 lavori riguardano il Friuli Venezia Giulia e una trentina di questi trattano la sismicità regionale in genere e i terremoti del 1976 in particolare. Sua è la prima carta delle isosiste della scossa del 6 maggio apparsa, oltre che su pubblicazioni scientifiche di rinomanza internazionale, anche sui quotidiani di grande diffusione. Negli anni ’80 trasferisce agli studenti con grande passione, ricambiata dalla loro stima e dal loro rispetto, la sua profonda conoscenza dei metodi geofisici per l’esplorazione dei mari e Francesco Giorgetti (11/8/1937-14/4/2016)

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