GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale
82 GNGTS 2016 S essione A matrice che storicamente ha subito effetti anche significativi da terremoti in aree adiacenti (a partire dal 1703, sia per il settore della Valnerina che dell’Aquilano, per arrivare rispettivamente al 1979 di Norcia e al 1997 dell’Appennino Umbro-Marchigiano), ma che da quasi quattro secoli (dal 1639, per la precisione) non ha subito forti terremoti locali. Quest’ultima assenza potrebbe aver impedito l’affinamento di una sensibilità verso il buon costruire nelle tradizioni costruttive e nella consapevolezza delle maestranze locali, come invece avvenuto, ad esempio a Norcia, a seguito dei terremoti del 1703, del 1859 e del 1979. La storia dell’applicazione della normativa sismica in quest’area è di per sé ���������������������� � ����� ������������ ������� ���� �� ������������� significativa:Amatrice è stata classificata sismica dopo il 1915,Accumoli nel 1927 e Arquata del Tronto solo nel 1984. Il fatto che Amatrice, con molte sue frazioni, abbia un patrimonio edilizio estremamente vulnerabile nonostante il territorio sia classificato fin dal 1915, è un paradosso che merita di essere studiato con attenzione. Sulla distribuzione del danno grave influiscono certamente anche le condizioni geomorfologiche e ben precisi effetti di sito, che andranno studiati attentamente. Come accennato sopra, il danneggiamento gravissimo di Pescara del Tronto è certamente influenzato in modo serio dall’essere questo centro localizzato in area di frana; in diverse frazioni che presentano un quadro di danno gravissimo, gli effetti sembrerebbero influenzati anche dalla topografia. In conclusione, la diffusione non omogenea del danno più grave (soprattutto nell’area di Amatrice, dove comunque molte frazioni con case recentemente ristrutturate non sono state gravemente danneggiate) evidenzia il ruolo centrale della vulnerabilità degli edifici nella concentrazione del danno, cui contribuiscono possibili effetti di sito. Dal quadro generale che si sta palesando si osserva anche una rapida attenuazione delle intensità verso sud (provincia dell’Aquila), al contrario di quanto accade nella opposta direzione nord, dove si osservano danni diffusi, seppur lievi, nelle province di Fermo e Macerata (Fig. 2). Facciamo notare che nella scala EMS98 la comparsa del danno inizia al grado 5. Infine va rilevata una significativa ripresa del danno grave in prossimità di Norcia (San Pellegrino di Norcia), effetto determinato principalmente dall’aftershock di Mw 5.4 delle ore 04:33 GMT del 24 agosto, su un patrimonio edilizio nettamente diverso da quello del capoluogo. Dal punto di vista della storia sismica dell’area, questo evento si configura come quello con effetti maggiori (per intensità massima ed epicentrale). Bibliografia Grunthal G., (Ed.) (1998). European Macroseismic Scale 1998 (EMS-98). European Seismological Commission, Subcommission on Engineering Seismology, Working Group Macroseismic Scales. ������� �� ��������� ������� Conseil de l’Europe, Cahiers du Centre Européen de Géodynamique et de Séismologie, 15, Luxembourg, 99 pp. Locati M., Camassi R., Rovida A., Ercolani E., Bernardini F., Castelli V., Caracciolo C.H., Tertulliani A., Rossi A., Azzaro R., D’Amico S., Conte S., Rocchetti E. (2016). DBMI15, the 2015 version of the Italian Macroseismic Database. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. doi :http://doi.org/10.6092/INGV.IT-DBMI15 Monachesi G. e Castelli V. (1992). Sismicità dell’area aquilano-teramana dalla “analisi attraverso i cataloghi” . Rapporto tecnico per la Regione Abruzzo, Osservatorio Geofisico Sperimentale, Macerata, 245 pp. Rovida A., Locati M., Camassi R., Lolli B., Gasperini P. (eds), 2016. CPTI15, the 2015 version of the Parametric Catalogue of Italian Earthquakes . �������� ��������� �� ��������� � ������������� ��� ������������������������ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. doi: http://doi.org/10.6092/ INGV.IT -CPTI15.
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