GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale
120 GNGTS 2016 S essione 1.1 Barreca G., Bruno V., Cultrera F., Mattia M., Monaco C., and Scarfì L.; 2014: New insights in the geodynamics of the Lipari–Vulcano area (Aeolian Archipelago, southern Italy) from geological, geodetic and seismological data . J. Geodyn., 82, 0, 150-167, 10.1016/j.jog.2014.07.003. Billi A., Barberi G., Faccenna C., Neri G., Pepe F. and Sulli A.; 2006: Tectonics and seismicity of the Tindari Fault System, southern Italy: Crustal deformations at the transition between ongoing contractional and extensional domains located above the edge of a subducting slab . Tectonics, 25, 10.1029/2004TC001763. Breve ristretto..., 1739; Breve ristretto di quanto accadde in questa terra di San Marco d’Alunzio in quest’anno 1739 Terza indizione, in occasione delli tremoti. Trascrizione diplomatica integrale. In: R. Alibrandi, Il Paradiso può attendere. Devozione e terremoto in una cronaca settecentesca del messinese. Archivio Storico Messinese, 91/92: 9-36, <http://www.societamessinesedistoriapatria.it/archivio/91_92/Alibrandi.pdf> . DISS Working Group 2015: Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), Version 3.2.0: A compilation of potential sources for earthquakes larger than M 5.5 in Italy and surrounding areas . http://diss.rm.ingv.it/diss/ , Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; DOI:10.6092 /INGV.IT -DISS3.2.0 Guidoboni E., Ferrari G., Mariotti D., Comastri A., Tarabusi G. and Valensise G.; 2007: CFTI4Med, catalogue of strong earthquakes in Italy (461 B.C.-1997) and Mediterranean area (760 B.C.-1500) . ��������� �������� INGV-SGA, <http:// storing.ingv.it/cfti4med/ ”http://storing.ingv.it/cfti4med/> . Meli A., sec. XVIII: Istoria antica e moderna della città di S. Marco. Ms. (sec. 18.) della Biblioteca dell’Assemblea regionale siciliana, ed. a cura di O. Bruno, Messina 1991, 457 pp. Pondrelli S., Salimbeni S., Ekström G., Morelli A., Gasperini P. and Vannucci G.; 2006: The Italian CMT dataset from 1977 to the present . ����� ����� ������� ���� ���� �������� Phys. Earth Planet. In., 159, 286-303. Rovida A., Locati M., Camassi R., Lolli B., Gasperini P. (eds); 2016: CPTI15, the 2015 version of the Parametric Catalogue of Italian Earthquakes . �������� ��������� �� ��������� � ������������� ��� ������������������������ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. doi: http://doi.org/10.6092/ INGV.IT -CPTI15. Terremoti, trivellazioni e opinione pubblica durante il periodo sismico anconetano del 1972 C.H. Caracciolo, V. Castelli INGV Bologna Lo scopo di questo lavoro è di raccontare in modo succinto lo sviluppo delle relazioni tra gli “scienziati” esperti e l’opinione pubblica della società che stava sperimentando la sequenza sismica che colpì Ancona nel 1972. A questo scopo prendiamo in considerazione gli articoli pubblicati sul Corriere Adriatico , il principale quotidiano della città, e altre testimonianze coeve. La sequenza sismica che scosse la costa anconetana durante l’anno 1972 cominciò la sera del 25 gennaio e si prolungò, con periodi più o meno lunghi di calma, fino a ottobre dello stesso anno. La memoria del sisma che aveva colpito Ancona la mattina del 30 ottobre 1930 (Mw=5.8, Io=8), insieme a tutta la costa da Pesaro a Numana, era conservata dai molti che l’avevano vissuta in prima persona, benché molti più danni fossero stati causati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. I terremoti più antichi documentati ad Ancona sono del 1269 e 1474. In tempi più recenti, il terremoto più forte è accaduto il 23 dicembre 1690, con parametri simili a quello del 1930 (Io=8, Mw= 5.58). Fra questi due ultimi, si possono ricordare quelli del 4 gennaio 1778 (Io= 6, Mw= 4.6), del 8 febbraio 1870 (Io= 7, Mw= 5.15) e del 21 settembre 1897 (Io=7, Mw= 5.4). Prima del gennaio 1972 gli “scossoni” più forti, ma senza danni, furono avvertiti l’11 novembre 1957 e il 29 gennaio 1968. Dopo la paura per le scosse della sera del 25 gennaio 1972 (Mw= 4.49, Io=6) e dei due giorni successivi, nessuno aveva pensato a collegare il terremoto alla notizia apparsa il precedente 27 novembre sul Corriere Adriatico , in cui si annunciava l’inizio delle perforazioni esplorative dell’AGIP a 55 chilometri a nord-est del porto d’Ancona.
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