GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale

GNGTS 2016 S essione 1.1 151 2016 shows that seismicity is focused in a small area of about 7x7 km (Fig. 1). Epicenters do not show a clear alignment. However, a roughly NNW-SSE trend of the seismicity can be recognized. The hypocenters fall between 5 and 18 km in depth with a concentration of events between 8 and 13 km. The fault-plane solutions of some events with M L >2.0 show normal dip- slip mechanisms with a prevalence of ~NW-SE striking planes. The fault plane solution of the mainshock, whose hypocenter depth is ~11 km, shows similar mechanism of the above. The spatial distribution of the T- and P-axes of almost all computed focal mechanisms is consistent with the large scale extensional regime that characterize the Apennine Chain. The seismic sequences that occurred in the Sannio-Matese area in the last two decades are all located in the proximity of the NE dipping Isernia-Bojano-Guardiaregia normal fault system, that is considered the seismogenic source of the 1805 earthquake. The comparison among these sequences, however, evidences considerable differences among them although their epicentral areas are not far away. References CNR-PFG, 1983. Neotectonic map of Italy. Sottoprogetto Neotettonica, Dir. Barberi, Coor. Bosi, Scale 1:500,000, Sheet 4. Rovida A., Locati M., Camassi R., Lolli B., Gasperini P. (eds), 2016. CPTI15, the 2015 version of the Parametric Catalogue of Italian Earthquakes. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. doi :http://doi.org/10.6092/ INGV.IT -CPTI15 DISS Working Group (2015). Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), Version 3.2.0: A compilation of potential sources for earthquakes larger than M 5.5 in Italy and surrounding areas. http://diss.rm.ingv.it/diss/ , Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; DOI:10.6092 /INGV.IT -DISS3.2.0 Milano, G., 2014. Seismological investigation of the 2013 – 2014 seismic sequence of the Matese Massif (Southern Apennines, Italy). Atti del 33° Convegno Nazionale GNGTS, Tema 1: Geodinamica, 79-84. Volume: ISBN 978- 88-940442-1-8; Raccolta: ISBN 978-88-940442-0-1. Studio preliminare per la stima della magnitudo momento (Mw) e dei parametri di sorgente della microsismicità registrata nell’area di Collalto (Provincia di Treviso, Veneto) L. Moratto 1 , M.A. Romano 1 , G. Laurenzano 1 , S. Colombelli 2 , E. Priolo 1 , A. Zollo 2 , A. Saraò 1 , M. Picozzi 2 1 Ist. Naz. di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, Centro di Ricerche Sismologiche, Trieste e Udine 2 Dip. di Fisica Ettore Pancini, Università “Federico II”, Napoli Introduzione. Dal 2012 OGS è impegnato nel monitoraggio e nello studio della microsismicità eventualmente indotta dalle attività di stoccaggio di gas metano nella concessione di Collalto (Treviso), oltre che della sismicità naturale nell’area circostante (Priolo et al. , 2015a). In un simile contesto, una stima affidabile della magnitudo momento (M w ) associata agli altri parametri di sorgente per gli eventi locali, anche se molto piccoli, diventa essenziale per l’analisi dei meccanismi di sorgente e la discriminazione tra terremoti indotti e terremoti di origine naturale. Metodologia. M w è correlata alla quantità di energia rilasciata dal terremoto, e può essere derivata dalle stime del momento sismico (M 0 ) (Hanks and Kanamori, 1979).Al tal fine, abbiamo utilizzato la procedura sviluppata da Zollo et al . (2014) che si basa sull’inversione dello spettro di sorgente delle onde S e, separatamente, di quello delle onde P. Tale analisi ha lo scopo di separare dallo spettro registrato alle stazioni sismiche, mediante operazioni di deconvoluzione dei segnali registrati sulle componenti orizzontali per le onde S e sulle verticali per le onde P, lo spettro di sorgente dai contributi dovuti agli effetti di propagazione (attenuazione anelastica

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