GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale

152 GNGTS 2016 S essione 1.1 e geometrical spreading ) e da quelli di sito. In questa procedura, oltre al momento sismico, viene stimata anche la corner frequency (f c ), sia nel caso delle onde S, sia nel caso delle onde P. L’inversione è effettuata in un intervallo di frequenze predefinito: la frequenza minima (f min ) è definita dalla lunghezza del segnale in secondi, selezionata in funzione del valore di M L ; la frequenza massima (f max ) è posta pari a tre volte la f c teorica (ricavata anch’essa dalla M L dell’evento). Inoltre, il rapporto segnale/rumore osservato sulle singole registrazioni è usato come fattore di peso. L’operazione di inversione per la stima di M 0 e f c è preceduta da un processo iterativo (multi- step) che testa differenti valori di Q (Q S o Q P ) e del parametro che controlla il decadimento dello spettro di sorgente ad alte frequenze ( ϒ ) per tutte le coppie sorgente-ricevitore. Una volta stabilizzati, i valori dei parametri Q e ϒ , questi vengono fissati ed utilizzati nell’inversione finale. I valori finali di M 0 e f c per ciascun terremoto sono ottenuti dalla media dei valori stimati per ogni singola registrazione relativa all’evento sismico considerato. Aquesto punto è possibile calcolare il valore diM w dal momento sismico e dagli stessi valori di M 0 e f c è possibile stimare anche il raggio di sorgente (adottiamo il modello di Madariaga, 1976) e lo stress drop statico per ogni terremoto considerato; inoltre, l’energia sismica irradiata può essere ricavata direttamente dai segnali registrati. Dai parametri di sorgente stimati, utilizzando modelli teorici, è anche possibile derivare lo stress drop apparente e l’efficienza sismica, che è un indicatore della radiazione sismica connessa allo stress rilasciato dal terremoto. La Rete Sismica di Collalto. La Rete Sismica di Collalto (RSC) è una rete sismometrica locale e permanente, realizzata da OGS su commissione di Edison Stoccaggio S.p.A; la RSC è situata presso i rilievi collinari del Montello (Fig. 1), nella zona pedemontana delle Prealpi venete (Italia nord-orientale). Essa è composta da 10 stazioni sismologiche con le seguenti caratteristiche: • 1 stazione (ED06) a banda larga (T=120 s) ed elevata dinamica; • 4 stazioni (ED01, ED05, ED07 ed ED08) a periodo esteso (T=10 s) ed elevata dinamica; • 5 stazioni (ED02, ED03, ED04, ED09 ed ED10) a periodo esteso (T=10 s). Al fine di migliorare il rapporto segnale/rumore, tutti i sismometri sono stati installati in pozzo (a profondità variabile da 5 a 155 m), mentre gli accelerometri sono stati installati in superficie, in siti collocati all’interno di proprietà private. L’elevata dinamica e l’elevata sensibilità della strumentazione assicurano un’elevata qualità delle registrazioni sia di terremoti medio-forti, sia di eventi microsismici. Inoltre, la disposizione delle stazioni sismiche, distanti mediamente 4 km nell’area del serbatoio, garantisce un’adeguata risoluzione alla profondità dello stesso (1.5 km). La RSC è ufficialmente operativa dall’1/1/2012, e da allora acquisisce e trasmette dati in continuo, con campionamento a 200 Hz nel caso dei sismometri e a 100 Hz in quello degli accelerometri. I dati della rete locale sono integrati con quelli delle stazioni sismiche della rete dell’Italia nord-orientale gestita da OGS (rts.crs.inogs.it) , ed elaborati sia in real-time che off- line . Il processing standard dei dati prevede: 1) identificazione automatica degli eventi, ossia di aumenti di ampiezza del segnale sincroni su più stazioni; 2) riconoscimento e picking manuale dei terremoti locali; 3) localizzazione e stima della magnitudo locale (Priolo et al. , 2015a). Il catalogo relativo ai primi quattro anni di monitoraggio (1/1/2012-31/3/2016) conta 962 terremoti, con magnitudo locale M L compresa tra -1.8 e 4.5, localizzati nell’area compresa tra Belluno e Treviso da nord a sud, e tra Bassano del Grappa e Pordenone da ovest a est (rettangolo giallo più esterno in Fig.1). La magnitudo locale di completezza è 0.2 nell’area prossima al serbatoio di Collalto (rettangolo giallo più interno in Fig.1), dove la capacità di detection della rete è massima, e 0.5 nella zona circostante (Priolo et al ., 2016). Effetti di sito. Per tutte le stazioni della RSC, è stata stimata l’amplificazione spettrale di sito utilizzando la Generalized Inversion Technique - GIT di Andrews (1986). Con questo metodo, che rappresenta un’estensione del più noto Reference Site Spectral Ratio - RSSR (Borcherdt, 1970), è possibile stimare la risposta di sito, rispetto uno o più siti di riferimento su roccia, la cui

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