GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale
GNGTS 2016 S essione 1.1 153 risposta viene assunta unitaria. Uno dei vantaggi di questo metodo è la possibilità di utilizzare anche registrazioni asincrone tra sito d’interesse e sito di riferimento, e quindi, in totale, un maggior numero di registrazioni. Per la stima dell’amplificazione spettrale presso i siti delle stazioni della RSC con il GIT sono stati utilizzati 51 eventi registrati dalla rete locale nel periodo 2014-2015 con 3.0≤M L ≤4.4. I dati di tutte le stazioni della RSC e di quella scelta come sito di riferimento su roccia (VARN, della rete regionale dell’Italia Nord-orientale gestita da OGS), sono stati scaricati dal database OASIS (http://oasis.crs.inogs.it/, Priolo et al. 2015b) . Dopo opportuna correzione strumentale dei segnali, il calcolo delle amplificazioni spettrali è stato eseguito mediante un codice di calcolo del GIT implementato in linguaggio MatLab ® (Laurenzano et al. , 2012), nel quale è stato introdotta una valutazione della qualità del dato basata sul rapporto spettrale tra il segnale (evento) e il rumore (pre-evento). Le curve di amplificazione spettrale ottenute per tutti i siti della RSC sono mostrate in Fig. 2. Si noti come le ampiezze delle curve dipendano dalla profondità del sensore in pozzo, con valori inferiori ad 1 per la maggior parte dei siti, essendo il sito di riferimento posto invece in superficie. Calibrazione. Il codice per la stima dei parametri di sorgente (Zollo et al. , 2014) è stato testato e calibrato su un sottoinsieme di terremoti locali, selezionati dal catalogo della RSC in modo tale da garantire ampia variabilità dei valori di: M L , distanza epicentrale e azimuth dalle stazioni, profondità ipocentrale e qualità della localizzazione. In tutto sono stati selezionati 23 eventi (Fig. 1), precedentemente localizzati con Hypo71 Fig. 1 – Mappa delle stazioni sismiche della RSC e degli epicentri dei terremoti selezionati per la stima dei parametri di sorgente con la procedura di Zollo et al. (2014).
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